Ingiurie sui social; plausi per la morte di cacciatori; sedi imbrattate; appostamenti fissi distrutti; cacciatori, perlopiù anziani, attaccati fisicamente da gruppetti di facinorosi. Ultimo episodio in ordine di tempo – negli stessi giorni delle polemiche per le inaccettabili frasi pronunciate sul mortale incidente in Sardegna – ieri ignoti hanno incendiato due altane nella Riserva di caccia di Campoformido. Scontata la solidarietà per la Riserva, la vicinanza a tutti i cacciatori del Friuli Venezia Giulia e il supporto concreto a qualsiasi iniziativa il nostro Regionale vorrà mettere in campo contro questo inqualificabile gesto.
Quello che preoccupa però è l’intensificarsi di atteggiamenti sempre più diffusi di intolleranza nei confronti di una attività che forse in troppi dimenticano essere prevista e regolamentata dalla legge, esercitata da cittadini autorizzati dopo essere stati sottoposti a visite, controlli medici e verifiche di polizia, nei modi e nei tempi stabiliti dalla scienza e dalle Istituzioni nazionali ed europee. “Dal confronto, anche acceso, sul tema caccia, che rientra nel normale dibattito di qualsiasi società civile, si è passati a un diffuso clima di odio e violenza nei confronti dei cacciatori – denuncia con forza il presidente Nazionale di Federcaccia Massimo Buconi –.
Tutto questo è inaccettabile e non più tollerabile. Come non è più accettabile che violenze, soprusi e atti illegali contro la persona e il patrimonio passino quasi regolarmente sotto silenzio, nell’indifferenza e quasi nella tacita approvazione dei media, della società e perfino a volte delle Autorità, come fosse cosa normale soverchiare con l’odio chi la pensa diversamente. Invito chi di dovere a vigilare attentamente e a non sottovalutare questa deriva, per evitare che accadano fatti ancora più gravi”.
Federcaccia continuerà a denunciare la situazione, chiedendo concreti atti di prevenzione e altrettanto pronti e certi provvedimenti nei confronti di chi si macchia di atti contrari alla pacifica convivenza e alle leggi. “Chiederò oggi stesso – conclude il presidente Buconi – un incontro con il ministro dell’Interno, per esporre una situazione oggettivamente preoccupante che non può più essere sottovalutata e chiedere una risposta chiara e ferma a questo clima di odio nei confronti di una intera categoria di cittadini”.