Federcaccia Campania, interpretando l’attesa e il desiderio di tutti i cittadini cacciatori campani, fortemente penalizzati dalle limitazioni imposte dal DPCM del 3 Novembre 2020 nonché dalle ulteriori pregresse restrizioni dell’ordinanza regionale n°82 del 20 Ottobre 2020 per il divieto di spostamenti interprovinciali, fa appello a tutti i gruppi politici presenti in Consiglio regionale affinché, così come avviene in tutte le regioni, anche in Campania sia consentita, oltre i confini del comune di residenza, la ripresa di tutte quelle attività, come la caccia, che si svolgono all’aperto, in forma individuale ed in località ben distanti dai centri urbanizzati.
Ormai siamo rimasti soli! Dopo che anche l’Abruzzo, seguendo la Toscana, la Calabria, la Lombardia ed il Piemonte, appena tornato in zona arancione ha emanato con immediatezza un’ordinanza che consente, a partire dallo stesso 13 Dicembre, gli spostamenti anche al di fuori del comune di residenza, domicilio o abitazione per la cura dei terreni per uso agricolo, per accudire gli animali da allevamento, per lo svolgimento dell’attività venatoria nell’ATC di residenza venatoria, ovvero nelle aziende faunistiche ed agrituristiche venatorie, nonché dell’allenamento e addestramento cani nelle apposite Z.A.C. e del prelievo dei cinghiali nei distretti e nelle zone assegnate dagli ATC; per dirla con il titolo di un famoso film del grande Troisi: “non ci resta che piangere”!
Certamente chiunque eserciti le attività summenzionate oltre a vivere ore all’aperto, da solo e lontano da ogni luogo di assembramento, mai sarà causa di diffusione del contagio da COVID-19. Dopo più di un mese di sospensione della caccia e dopo che sono risultati vani gli appelli al Governatore della Regione, Federcaccia Campania, rammentando altresì la sensibilità e il senso di solidarietà che hanno contraddistinto i cittadini cacciatori campani anche attraverso segni tangibili di vicinanza e sostegno alla crisi pandemica che ha colpito il nostro Paese, chiede che i capigruppo dei partiti politici presenti in Consiglio Regionale che condividono il presente appello assumano una posizione netta, chiara e sgombra da equivoci, adoperandosi a che, così come è avvenuto in tutte le altre regioni italiane, si possa dare una risposta certa e sollecita anche ai cittadini campani consentendo loro, ai sensi del DPCM del 3 Novembre 2020 – Art.2 Comma 4 Lettera b, di potersi spostare fuori dal Comune di residenza per svolgere attività motorie all’aperto, in forma individuale, lontani dalle zone urbanizzate per:
a) La cura di terreni per uso agricolo;
b) L’accudimento degli animali allevati;
c) L’attività venatoria nell’ATC di residenza venatoria, ovvero nelle aziende faunistiche o agrituristiche venatorie;
d) L’addestramento e l’allenamento dei cani nelle apposite zone istituite sul territorio;
e) Il prelievo del cinghiale nei distretti o zone di caccia cui è iscritto il cacciatore.