In pochi giorni la Regione Calabria ha cambiato più volte idea sul così detto “disciplinare” di caccia al cinghiale, esibendosi in funamboliche piroette, più adatte agli ambienti circensi che ad ambiti istituzionali. Dopo l’improvvido e intempestivo innalzamento del numero minimo dei componenti la squadra a 25 stabilito del Decreto Dirigenziale n°8782 del 27 luglio – al punto 4 il Decreto recita: all’art.5, punto 2, lett. c) il numero “15” è sostituito con il numero “25” – a cui Federcaccia aveva reagito immediatamente e in merito al quale era stata verbalmente rassicurata che il parametro sarebbe stato riportato a quello vigente pre pandemia – quest’oggi ha fatto seguito la pubblicazione sul Burc un ulteriore Decreto nel quale il numero dei cacciatori in squadra viene stabilito in 15 componenti con la giustificazione di un “mero errore materiale” nel decreto precedente.
Una motivazione legittima, non fosse che il riportato punto 4 così come è stato formulato e pubblicato il 27 luglio scorso la rende ben poco credibile. Davanti a questi fatti incomprensibili e illogici, ci domandiamo ancora le motivazioni del blitz di mercoledì scorso, in assenza di qualsiasi confronto. Chi lo ha voluto e per quali ragioni, dal momento che in appena tre giorni si è compiuta questa inversione? Quanto avvenuto non fa altro che contribuire ad aumentare le incertezze e il senso di sfiducia del mondo venatorio tutto.
Una cosa è certa e ci duole constatarlo: su una tematica così importante non solo per l’attività venatoria, ma – come abbiamo ripetutamente sottolineato – per la comunità calabrese nel suo complesso, in seno alla Regione sembrano regnare confusione e approssimazione, il tutto sulla pelle dei cacciatori. Federcaccia ribadisce la gravità dell’accaduto, a poco più di un mese dall’iscrizione delle squadre, e al fine di evitare ulteriori, sgradite e inopinate sorprese per ciò che concerne la Vinca e l’approvazione imminente del Calendario, accoglie con favore l’iniziativa dell’Assessore di convocare la Consulta.
È infatti oltremodo necessario ristabilire in quella sede e secondo canoni appropriati un confronto serio e serrato con tutti i portatori di interesse per affrontare non solo le scelte definitive per la stagione venatoria e la situazione reale del Piano Faunistico Regionale ma anche una volta per tutte la questione “Disciplinare” in un momento dove anche l’emergenza sanitaria per la Peste suina Africana richiede interventi mirati senza indugi e margini di errore.
Il tema cinghiale con tutte le sue conseguenze e ricadute, anche economiche e di pubblica incolumità, non può essere argomento di trattazione contingenziale e quasi incidentale. Federcaccia ha presentato alla Regione un suo piano, frutto di studi e attente considerazioni, che è pronta come già detto a condividere e discutere. Per questo anche se non l’abbiamo visto all’ordine del giorno, auspichiamo che il “Disciplinare” e tutto quanto vi attiene, sia oggetto di attenzione nel corso della Consulta di domani [2 agosto, n.d.r.] (fonte: FIDC).