Il prossimo calendario venatorio
Regione Lombardia ha avviato le procedure per la stesura del prossimo calendario venatorio. I lavori sono partiti adesso per poter pubblicare il documento il 15 giugno. Federcaccia Lombardia ha deciso di inviare una lettera in Regione all’assessore Rolfi suggerendo un percorso semplice quanto coerente, cioè preparare una bozza di calendario in linea con la legge nazionale 157. Di seguito pubblichiamo il documento predisposto dall’avvocato Lorenzo Bertacchi “Pregiatissimi Assessore, Direttore Generale e Dirigente, risulta che sia stato già avviato l’iter procedurale per la predisposizione del prossimo calendario venatorio. L’iniziativa è sicuramente pregevole e condivisa, se si vuole giungere ad una approvazione tempestiva entro il termine del 15 giugno, e sarebbe meglio comunque entro metà maggio. Si auspica tuttavia che la proposta di calendario (che dovrà trasmettersi all’ISPRA) sia solo e soltanto aderente all’art. 18 della Legge 157/92 quanto a periodi di caccia (e nel caso della Lombardia alla Legge Regionale 17/04): su tale proposta si deve esprimere ISPRA e rispetto a tale proposta si dovrà procedere a recepire le indicazioni di ISPRA laddove non ci si possa discostare motivatamente.
Normativa vigente e restrizioni
Non sarebbe condivisa né condivisibile una proposta di calendario che recepisse vecchi pareri ISPRA o che tenesse conto gli esiti delle fasi cautelari dei precedenti giudizi e partisse già con previsioni ben più restrittive di quelle dettate dalla normativa vigente. Non deve essere la Regione a partire già con una proposta molto più restrittiva rispetto ai periodi previsti dalla 157/92 anche perché ISPRA rende il proprio parere su quanto gli viene mandato e, pertanto, laddove ad altre Regioni l’Ente restituisse un parere diverso e più permissivo rispetto a quello degli ultimi due o tre anni, per la Regione sarebbe di fatto impossibile riallineare in meglio la propria proposta, salvo enormi rischi in caso di ricorso. Voglio ricordare che da diverse pronunce sui calendari 2022/2023 sono giunte indicazioni molto importanti: la sentenza TAR Marche 75/2022 (sul calendario 21/22), l’ordinanza del CDS 5856/22 del 16.12.2022, la sentenza del TAR Umbria 8/2023 hanno respinto i ricorsi della LAC e altri dichiarandoli inammissibili in quanto in essi si era unicamente evidenziato lo scostamento da parere di ISPRA, ma non era stato dedotto nulla in concreto contro le motivazioni addotte dalle Regioni.
Il ricorso della LAC
È stato ribadito e finalmente avvalorato il principio per cui i pareri di ISPRA sono obbligatori, ma non vincolanti. La stessa sentenza del TAR Milano ha dichiarato inammissibile il ricorso della LAC di fatto per lo stesso motivo, poiché non ha impugnato l’atto presupposto al calendario riduttivo, nel quale erano in effetti contenute le motivazioni dello scostamento: e ciò in sostanza valeva sia per le chiusure che per le aperture. L’ordinanza cautelare del TAR infatti non aveva considerato alcuna delle motivazioni date dalla Regione cosicché quanto di negativo avvenuto nella passata stagione non può certo essere assunto come precedente giudiziario a cui conformare il calendario, poiché dall’ordinanza non può trarsi nessuna valutazione giuridica in ordine alla legittimità o meno degli atti adottati dalla Regione. Da ultimo ritengo che avviare la procedura di approvazione del calendario venatorio per la prossima stagione con una proposta più restrittiva di quella ricavabile dall’art. 18 della Legge 157/92 e dalla LR 17/04 vincolerebbe anche le scelte della prossima giunta rispetto al futuro parere di ISPRA a 20 giorni dalle elezioni regionali.
Giudizio di costituzionalità
Devo infine ricordare che il prossimo calendario dovrebbe fare il minore affidamento possibile su rimandi (in gran parte impliciti) alle norme della LR 17/04: leggendo la sentenza del TAR Milano rimane il fondato sospetto che il Giudice abbia in effetti dubitato della legittimità costituzionale della nostra legge, e si sia evitato il giudizio di costituzionalità solo in quanto l’intero ricorso è stato dichiarato inammissibile. Mi auguro che vorrete tenere quanto sopra nella massima considerazione e porgo i migliori saluti.” Cercheremo di rimanere in contatto con gli uffici per capire se i nostri suggerimenti verranno accolti. Sicuramente chi assumerà il ruolo di nuovo assessore regionale all’Agricoltura con delega alla Caccia ha il diritto di dare la propria impronta per il calendario ma partendo da un testo non vincolato in partenza da limitazioni autoprodotte. (Fonte FEDERCACCIA BRESCIA – CACCIAPENSIERI)