Una riforma improbabile
Un’improbabile riforma della legge nazionale sulla caccia, la 157/92 è assurta all’onore delle cronache negli ultimissimi giorni del 2023 conquistando le pagine dei principali quotidiani nazionali. Un senatore di Fratelli d’Italia, Bartolomeo Amidei eletto in Veneto, ha presentato la già conosciuta proposta di modifica della 157 partorita da un altro esponente di Fratelli d’Italia, l’europarlamentare Sergio Berlato. In verità la proposta è stata presentata a giugno verso la fine del mese ma è passata inosservata ai più. A dicembre invece è stata ufficialmente calendarizzata e quindi tutti ne hanno appreso appieno dell’esistenza. In un Paese, l’Italia, che non riesce a dare piena applicazione alla legge esistente dalla regione della Serenissima arrivano proposte che lasciano quantomeno perplessi.
La licenza già a 16 anni
Il senatore Amidei, evidentemente e certamente sobillato da Berlato, propone di dare il porto d’armi a 16 anni, di abolire le giornate di silenzio venatorio del martedì e venerdì, dare il diritto alle Regioni, che mai l’hanno fatto pur essendo una loro facoltà presente nella 157/92 da 30 anni, di dotarsi degli Istituti regionali per la fauna selvatica, coordinati nella loro attività dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA). Molte delle proposte di modifica sono condivisibili come quella di abolire la forma di caccia in via esclusiva. Come commentare invece l’idea di aprire la caccia per specie, con possibilità dalla terza decade di agosto alla terza decade di febbraio. Oggi, nel 2024 ISPRA mette in discussione l’apertura alla terza domenica di settembre e la chiusura al 31 gennaio; i due parlamentari convincano il loro partito ed i ministri competenti ad incontrare ISPRA per chiarire questa questione fondamentale. Nella proposta di modifica si chiede poi che a ottobre e dicembre i cacciatori possano usufruire non solo delle tre giornate di caccia canoniche ma di due aggiuntive alla sola migratoria, ma nella proposta si intende tutti i cacciatori, non solo i capannisti. Signori miei, sono alcuni anni che Ispra non concede a Brescia per i capannisti la 5 giornata integrativa e voi volete darla a tutti? Facciamo applicare la legge che c’è, quando sarà pienamente applicata allora valuteremo tutti insieme e non solo dal Veneto come modificarla. Siamo alla vigilia della campagna elettorale per le elezioni europee, l’on. Berlato è un parlamentare uscente e ci sta che stia pensando alla sua rielezione.
Tanta strumentalizzazione
Sarebbe opportuno però che i voti li cercasse raccontando cosa è riuscito a fare al Parlamento Europeo, e non come andrebbe modificata la 157 parlando solamente alla pancia dei cacciatori, chiedendo che si possa andare alla migratoria in tutti gli Atc della Regione e 30 giorni in tutta Italia. Sono idee intriganti, proposte che trovano consenso, chi direbbe di no? Conoscendo il nostro mondo forse in molti ma al di là di questo oggi la caccia non può prescindere dalla gestione, non si può banalizzare sempre il lavoro degli Atc e dei Comprensori. In Europa invece c’è da sistemare la questione piombo, la questione lupo, la questione Key Concepts, tante sono le cose da fare. Ma tanto è stato il clamore mediatico sollevato, tanta ovviamente la strumentalizzazione soprattutto sulla proposta di dare in mano un arma ai 16enni che è intervenuto il Ministro Lollobrigida che d’autorità ha chiesto al senatore Amidei di ritirare la proposta di legge.
Le parole di Buconi
Che figuraccia, ma davvero, che figuraccia! Questo è quello che si rischia quando non si vuole condividere e concertare nulla, snobbando le associazioni venatorie, gli agricoltori e tutti i portatori di interesse. Ci sembra che ci sia un po’ di confusione nella maggioranza sul tema caccia e che andrebbe invece trovato un po’ di ordine, promuovendo qualche incontro e tavola rotonda per cercare di risolvere i veri problemi odierni della caccia. Di seguito le parole del nostro presidente nazionale Massimo Buconi alla notizia della richiesta di ritiro del PDL da parte del ministro Lollobrigida. “Non è alimentando polemiche e fornendo argomenti agli oppositori dell’attività venatoria che si fa il bene della caccia e dei cacciatori. Bene ha fatto il ministro Lollobrigida, che ringrazio, a chiarire la posizione del Governo su un tema delicato come quello della riforma della 157/92, che in queste ultime ore – forse pretestuosamente, ma sicuramente in maniera efficace per colpire tutta la nostra categoria e la nostra attività – era stato posto al centro delle cronache”. “Da anni Federcaccia da sola e con le altre associazioni venatorie lavora costantemente per un doveroso e necessario aggiornamento dell’attuale normativa – ha proseguito Buconi – e creare polemiche con l’unico risultato di compattare tutte le sigle e le forze politiche che ci si oppongono serve solo non a chi cerca risultati concreti per la caccia, ma persegue altri fini, sicuramente legittimi, ma non certo a beneficio del mondo venatorio” (fonte: FIDC Brescia).
Il problema della Federcaccia sembra più che altro quello di non essere stata consultata prima della redazione della proposta di legge da parte del Sen. Amidei. Quanto alla licenza a sedici anni si tratterebbe di tornare all’antico (anch’io l’ho presa a 16 anni, col consenso di mio padre: correva l’anno 1965, e non ho mai impallinato nessuno). Stupisce il tono stizzoso dell’articolo, evidentemente per la FIDC le gelosie politiche e di associazione contano più degli interessi dei cacciatori.