In questi giorni ISPRA ha emanato dei criteri per il prelievo sostenibile del gallo forcello nella zona alpi italiana. Ora che le specie alpine di avifauna non siano ai massimi storici lo sappiamo, ma che di fronte alla elencazione di tutte le difficoltà ambientali e di uso sconsiderato delle pratiche alpine, la solita soluzione sia ridurre o vietare la caccia è quantomeno discutibile.
Per questo Federcaccia, con a fianco la settoriale Uncza, ha predisposto ed inviato a ISPRA delle osservazioni al piano stesso per non finire ancora una volta a far pagare ai cacciatori per responsabilità non certo del mondo venatorio. Certo se anche altri facessero sentire la loro voce dal punto di vista dei dati e dei risultati scientifici sarebbe cosa buona e giusta. Ma non ci illudiamo; nelle battaglie sui contenuti supportate da studi o da dati, rimaniamo come sempre orgogliosamente soli nella difesa dei cacciatori.