Il mese di agosto è ormai agli sgoccioli, ma i roccoli continuano ad essere uno dei principali dibattiti a carattere venatorio. Il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, ha inviato una lettera a Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni, un documento che la sezione di Brescia della Federazione Italiana della Caccia ha definito “interessante”. Il titolare del dicastero ha deciso di analizzare tutte le vicissitudini relative alla possibilità di cattura di uccelli da usare come richiami vivi, oltre alla presunta procedura di infrazione aperta da Bruxelles.
La cattura avviene negli impianti che sono gestiti dalle province, i roccoli, e lo stesso Galletti afferma di essere riuscito a cancellare questa infrazione, avendo vietato queste stesse catture nel corso della stagione venatoria 2015-2016. Inoltre il ministro ha sottolineato nella sua lettera come le catture non siano proibite, ma possono essere effettuate seguendo alla lettera quanto previsto dalla Legge sulla Caccia (articolo 19 bis).
Le Regioni hanno la possibilità di ricorrere alle deroghe, ma questa missiva di Galletti non ha affatto convinto Federcaccia Brescia. In particolare, le stesse deroghe vengono citate come soluzione alternativa se non ce ne dovessero essere altre soddisfacenti, senza dimenticare la necessità di valutazioni sui piani di potenziamento degli allevamenti dei richiami. L’associazione ha definito le parole di Galletti “l’ennesima presa in giro”, come avvenuto anche nel caso della caccia in deroga allo storno (10 volatili l’anno per 27 cacciatori bresciani).