Le elezioni regionali in Lombardia
Le elezioni regionali sono state un trionfo per il mondo venatorio bresciano. È chiaro a tutti, alle segreterie politiche come ai candidati e pensiamo al riconfermato presidente Attilio Fontana che, a fronte di un disarmante astensionismo dal voto dei cittadini, i cacciatori bresciani hanno votato in massa. La nostra analisi non può essere tacciata di fantasia perché gli eletti attestano in modo inequivocabile questa tesi. Primo eletto nella Lega con 10.485 preferenze Floriano Massardi che nella passata legislatura si è occupato della materia caccia presentando decine di emendamenti tramutatesi in più di 50 modifiche alla legge regionale. È ovvio che il consenso straordinario è anche il frutto di un lavoro capillare sul territorio in tantissimi settori ma il voto dei cacciatori costituisce sicuramente una parte importante dei voti raccolti. Carlo Bravo presidente dell’associazione venatoria ACL è stato il primo eletto nelle file di Fratelli d’Italia con 7056 voti. In questo caso è ancora più evidente l’apporto del mondo venatorio verso una persona che da 20 ani si impegna a difesa delle tradizioni e della caccia. Barbara Mazzali, consigliere e capogruppo uscente di Fratelli d’Italia si è piazzata poche centinaia di voti dietro a Carlo Bravo con 6.738 voti. Anche lei nei 5 anni passati è stata sempre un riferimento per il mondo venatorio, bresciano e lombardo. Questi tre nomi, pubblicamente, insieme a quelli di Emilio del Bono, eletto anche lui nelle file del PD e a quello di Alessandro Sala erano stati suggeriti nella nostra rubrica del Cacciapensieri di tre settimane fa.
Le raccomandazioni della Federcaccia
E sempre sul Cacciapensieri avevamo raccomandato ai cacciatori, la settimana dopo, l’importanza di questa tornata amministrativa e di conseguenza l’utilità di recarsi alle urne. Il risultato è stato strabiliante, dobbiamo ammetterlo, contro ogni aspettativa poiché i candidati vicini al nostro mondo non sempre sono nelle corde delle segreterie di partito, non sempre, chi era presente nella scorsa legislatura, si è piegato alle indicazioni, alle convenienze delle segreterie, alimentando anche qualche conflitto istituzionale. Lo scrutinio ha dimostrato che però è la strada giusta, che gli sforzi profusi non sono stati inutili e che oggi, forti del consenso ottenuto, potranno e dovranno chiedere ancora di più. In campagna elettorale si dicono tante cose e si fanno tante promesse, è vero, ed ovviamente dovranno essere mantenute.
I rappresentanti dei cacciatori
Ci sono però sul tavolo questioni di massima urgenza e gravità. Proviamo a ricordarne qualcuna: il Piano Faunistico Venatorio, il Calendario Venatorio, l’adozione della Direttiva europea sul piombo, la questione dei valichi montani, gli anellini degli uccelli da richiamo, le Linee Guida per i Galliformi Alpini e quelle in arrivo per il Gallo Forcello. Abbiamo solamente accennato alle questioni di maggiore rilevanza e già viene il mal di testa! In Federcaccia siamo convinti che per affrontare questi argomenti così importanti si debba innanzitutto mettere mano all’Ufficio Caccia di Regione Lombardia, potenziandone l’organico con persone capaci, competenti e oneste intellettualmente e riorganizzando le competenze dei funzionari presenti trovando anche un nuovo Direttore dell’Ufficio. In secondo luogo vanno elevate le competenze già presenti nel mondo venatorio e ne vanno create delle altre: la collaborazione seria ed argomentata dei rappresentanti dei cacciatori deve avere maggiore peso perché arricchisce l’azione di regione Lombardia. Per risolvere i problemi oggi sul tappeto serve una conoscenza vera della materia legislativa e servono delle capacità intellettuali complesse per trovare le soluzioni.
Nuovo assessore all’Agricoltura
Siamo convinti che il nuovo assessore all’Agricoltura con delega alla caccia non potrà non tener conto della realtà scaturita dalle urne. I consiglieri eletti sono forti di un consenso importante e vincente e siamo quindi sicuri che non mancheranno di portare avanti le nostre istanze. La stessa Presidenza Fontana non potrà non immaginare uno sforzo ulteriore sulla materia caccia. Tradirebbe la fiducia dei cittadini elettori che per esempio a Brescia, secondo noi grazie al consenso di Massardi, hanno portato la percentuale della Lega ben oltre la media regionale. Insomma questa legislatura parte molto bene per noi, considerando anche il forte ridimensionamento del fronte anti-caccia in Regione, rappresentato in questi anni dai consiglieri del Movimento 5Stelle come dimostrano le decine di interrogazioni fatte contro le proposte dell’assessore Rolfi e dei consiglieri Massardi e Mazzali. I problemi da affrontare però sono tanti e complessi, serve unità di intenti e di azione, serve fare sintesi e trovare soluzioni che stiano in piedi, perché ricordiamocelo, i ricorsi ai TAR delle varie associazioni animaliste continueranno ad esserci, magari ancora maggiori di prima. (FEDERCACCIA BRESCIA – CACCIAPENSIERI)