La Federcaccia provinciale di Brescia ha diffuso un comunicato in merito all’attuale situazione politica del nostro paese: “Una crisi di Governo, la mancanza di un esecutivo non è mai una buona cosa. Non lo è per l’economia, per le famiglie, per la scuola, per l’intero sistema Paese e quindi non lo è nemmeno per il mondo venatorio. Soprattutto se si affacciano alle stanze del potere alcuni di quei volti che negli scorsi anni hanno imposto ai cacciatori italiani un severo ridimensionamento riscrivendo l’articolo 19bis che affronta il tema delle regole, chiudendo gli impianti di cattura, inventando la segnatura immediata della migratoria al momento dell’abbattimento.
Tutti “regali” che le Regioni, con apposite delibere in questi anni hanno cercato di aggirare senza grandi risultati. Regione Lombardia sappiamo bene quali evoluzioni linguistiche ha prodotto per rendere meno stringente la questione della segnatura; fondamentale poi la scelta dell’assessore regionale alla caccia Fabio Rolfi, da alcuni aspramente criticato nel suo primo anno di mandato, di predisporre una delibera che se non impugnata permetterà di riaprire i roccoli per catturare un certo numero di richiami vivi.
E non dimentichiamo che questo risultato sarà possibile solo grazie all’esistenza della Banca Dati dei richiami vivi, anche lei molto criticata da alcuni mesi scorsi. Ma se non ci interessa cercare il pelo lasciato nell’uovo dai soliti sapientoni non possiamo però celare le nostre preoccupazioni per la situazione del Governo della nostra Repubblica”.