Legge 157 del 1992
Siamo in attesa degli sviluppi della conversione in legge del definito “Decreto Agricoltura”, che dovrebbe andare in Aula per l’approvazione entro la prima decade di luglio. In attesa perché legata a questa conversione vi sono alcune delle promesse a noi fatte in campagna elettorale per degli emendamenti alla legge 157/92 che dovrebbero rendere più semplici alcuni passaggi e ridare alcune risposte al mondo venatorio. La principale di queste riguarda la certezza dei calendari venatori perché non si può sempre essere ostaggi dei ricorsi ai Tribunali, per gli scostamenti ai pareri annuali di Ispra, diversi dai contenuti delle leggi vigenti quantomeno rispetto ai tempi di caccia, e alle decisioni degli stessi, sempre e solo limitanti alla nostra attività.
Chiusura della caccia
Poi una grande importanza, seppure limitata a delle porzioni del territorio delle Province Lombarde, la riveste la questione dei valichi e della loro chiusura alla caccia, oggi vigente su tutti in attesa della definizione del Commissario ad acta nominato dal Tribunale, uomo di ISPRA. Assume una importanza anche la questione della eliminazione della opzione della forma di caccia, ché se aveva un senso quando eravamo un milione e mezzo in Italia, ne ha molto meno ora che siamo pochi più di cinquecentomila.
Definizione di fauna selvatica
Così come la questione della classificazione degli uccelli allevati ai fini di richiamo, che proprio perché allevato dovrebbero non essere soggetti alla definizione di fauna selvatica e quindi trattati in modo diverso, pur nella garanzia di legittimità del loro possesso. Vedremo se, come ci auguriamo tutti, porteremo a casa alcune di queste modifiche che non sono certo dirompenti rispetto all’assetto legislativo attuale, ma che possono essere migliorative per la corretta gestione e attuazione dell’esercizio venatorio. (Fonte FIdC BRESCIA – Cacciapensieri)