Incredibile ma vero un’ulteriore tegola si è abbattuta sulla disgraziata stagione venatoria 2021/2022. La totalità del mondo venatorio bresciano era infatti convinta, equamente divisa tra favorevoli e contrari, che quest’anno durante il mese di gennaio si potesse esercitare la caccia vagante alla beccaccia e al beccaccino su tutto il territorio provinciale nelle giornate di sabato e domenica. La convinzione nasceva dal fatto che l’indicazione, su precisa richiesta dell’Utr, era stata data dalla Consulta Provinciale che di prassi si esprime su alcuni pareri come la preapertura, il periodo di addestramento dei cuccioli inferiori ai 15 mesi e i giorni fissi fino al primo ottobre.
La Consulta lo ricordiamo è composta dai presidenti degli 8 comprensori alpini, dal presidente dell’Atc, da un esperto faunistico, da un rappresentante del mondo agricolo e da un esperto in materie ambientali. Avendo dato parere favorevole l’Atc e l’esperto faunistico eravamo convinti che la richiesta per beccaccia e beccaccino fosse stata accolta. Anche il calendario, pur con una costruzione lessicale non delle migliori sembrava aver acconsentito alle richieste di una parte del mondo venatorio. Ed invece ci siamo sbagliati, perchè ancora una volta in Italia e quindi anche in Lombardia le disposizioni pubbliche possono essere interpretate e come sempre vengono interpretate a discapito di migliaia di appassionati.
Il cosiddetto Calendario Integrativo per la provincia di Brescia al punto 2.3 “ALTRE DISPOSIZIONI” recita che “dal 01.01.2022 al 31.01.2022 la caccia vagante è consentita per tre giorni settimanali a scelta esclusivamente: nelle paludi negli stagni e negli specchi d’acqua artificialmente predisposti per almeno tutta la relativa annata e relative rive, nelle stoppie bagnate o allagate. E nei seguenti laghi e corsi d’acqua e relativa fascia di 50 metri da rispettivo battente dell’onda ….e segue l’elenco dei laghi di Garda e Iseo e dei fiumi Oglio Chiese Mella Strone e Gambara” Al termine dell’elenco segue poi un altra frase, non presente nel calendario dello scorso anno: “fatte salve le limitazioni di cui al punto precedente, dal 010.01.2022 al 31.01.2022 la beccaccia e il beccaccino sono cacciabili esclusivamente nei giorni di sabato e domenica su tutto il territorio dell’ Atc Unico”.
Dal nostro punto di vista questa frase intendeva voler dire che la caccia vagante in generale seguiva le limitazioni del punto 2.3, e cioè rive di fiumi laghi e stoppie allagate mentre per beccaccia e beccaccino si poteva estendere la caccia in forma vagante a tutto il territorio dell’Atc, solo nelle giornate di sabato e domenica. Secondo invece una nota diramata dall’Utr di Brescia la caccia a beccaccia e beccaccino si può esercitare sono nelle zone elencate, poichè a loro modo di vedere “fatte salve le limitazioni” è da intendersi con “ferme restando le limitazioni”. Ancora una volta però questa interpretazione è a totale discapito del mondo venatorio che con mille discussioni aveva provato a raggiungere un punto di incontro tra coloro che, specialmente segugisti, vogliono tutelare la fauna da ripopolamento appena immessa e coloro che, cacciatori con il cane da ferma, vogliono ritagliarsi ancora qualche giornata di caccia anche a gennaio.
In tutta onestà dobbiamo ammettere di non esserci accorti in Federcaccia Brescia di questo inghippo, di questa frase ambigua. Ci lascia perplessi però riscontrare che il parere dell’Atc e di un altro membro della Consulta non sia stato tenuto in considerazione, o meglio, il fatto che si pensasse che fosse stata accolta questa novità ed invece, a fine dicembre ci si sia resi conto che non è così. Molti cacciatori sono delusi ed amareggiati, altri sono imbufaliti: in una stagione che ci ha visti privati dei primi dieci giorni di caccia, trovarci poi privati anche di queste ulteriori giornate è veramente sconfortante per noi cacciatori, ma imbarazzante per quella burocrazia regionale che ancora una volta ha dimostrato di non essere all’altezza del proprio ruolo.
Se l’intenzione era quella di non autorizzare il prelievo su tutto il territorio dell’Atc bastava dirlo e non aggiungere un’inutile frase. Se invece l’intenzione era quella di accogliere le indicazioni della Consulta e dell’Atc, beh allora il Calendario è stato proprio scritto male. Noi continuiamo a mantenere fortissime riserve sui funzionari regionali: Linee Guida per i Galliformi Alpini e soprattutto per la coturnice, il vortice di delibere e atti dirigenziali che ha fatto sospendere l’attività venatoria, questa stesura del Calendario Integrativo. Come verrà gestito il Piano Faunistico Venatorio? Il 24 novembre è stata fatta una riunione online da Regione con le associazioni venatorie per illustrare il Piano Faunistico, comunicando che da lì ad una settimana sarebbe stato pubblicato e avremmo avuto 60 giorni di tempo per fare le nostre osservazioni: è passato più di un mese ma del Piano Faunistico Regionale nemmeno l’ombra.
Federcaccia Brescia augura buon anno a tutti i propri associati e a tutti i dirigenti e alle loro famiglie. Lavoriamo insieme, con convinzione ed impegno, per fare in modo che la prossima stagione venatoria ci faccia dimenticare i disastri di quella che sta volgendo al termine. Possiamo e dobbiamo trovare le energie per superare le difficoltà e gli ostacoli che vogliono ridimensionare ed in alcuni eliminare la nostra passione. Auguri a tutti. (Federcaccia Brescia – Cacciapensieri)