Lorenzo Bertacchi, numero uno della Federcaccia provinciale di Bergamo, ha commentato quanto pubblicato dall’Eco di Bergamo in questi giorni, nello specifico l’articolo dal titolo “Animali sulle strade, c’è chi foraggia i cinghiali di proposito“. L’associazione ha preso atto dell’ennesimo attacco al mondo della caccia, accusato di favorire la presenza degli ungulati e di ostacolarne il contenimento.
Il ritrovamento di un pasturatore ha fatto puntare il dito contro i cacciatori, ma Federcaccia Bergamo ha ricordato come sia un metodo utilizzato dalle guardie provinciali per tenere lontani i selvatici e avere maggiori possibilità di abbattimento. Inoltre, si potrebbe trattare benissimo anche del pasturatore di un bracconiere interessato a uccidere tanti cinghiali. Non sono piaciute nemmeno le parole del vicesindaco di Solto Collina, Tino Consoli, il quale è un cacciatore. Consoli si è chiesto come mai vengano abbattuti solamente gli esemplari maschi durante le battute, evitando le femmine gravide.
Secondo Bertacchi il Comune poteva chiedere al Comprensorio Alpino di Caccia “Prealpi Bergamasche” i dati degli abbattimenti e i rilievi biometrici. Durante l’attività di caccia sono stati infatti abbattuti 270 cinghiali maschi e 260 femmine, senza dimenticare che a dicembre non è possibile stabilire lo stato di gravidanza o meno. Questa mancanza di obiettività ha spinto la Federcaccia a invitare gli iscritti ad astenersi da ogni intervento di controllo, anche perchè viene ritenuto inaccettabile che gli iscritti stessi partecipino come volontari di un servizio da cui può derivare una denuncia penale. Si procederà infine per vie legali contro ogni diffamazione ai danni dei cacciatori.