Doppia finalità
Negli ultimi anni, il tema della custodia delle armi e delle condotte pregiudizievoli legate al loro utilizzo è emerso come una questione di primaria importanza nel dibattito sulla sicurezza pubblica. Da un lato vi è la necessità di tutelare i diritti individuali, come quello della caccia o del tiro sportivo; dall’altro, è essenziale garantire che tali diritti non mettano a rischio la sicurezza della collettività. In questo solco, al fine di informare tutti i possessori di licenza circa le condotte obbligatorie riguardanti le norme contenute nel Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza e nella L.110/1975, la Sezione Provinciale di Barletta e la Sezione Comunale di Bisceglie della Federazione Italiana della Caccia, il 14 novembre scorso, presso l’Hotel Cavalieri di Barletta, hanno organizzato un dibattito volto al confronto con l’Autorità di Pubblica Sicurezza della Questura di Andria.
Esperti di diritto venatorio e non solo
Per la Federcaccia sono intervenuti il Presidente Regionale Luigi Scalera e il Presidente Provinciale della BAT Rossano Daleno, i quali hanno dato notevole impulso all’iniziativa oltreché all’organizzazione dell’evento. Sempre per la Federcaccia, sono intervenuti Franco Acquaviva e Giovanni Vantaggiato, esperti di diritto venatorio e delle armi. Per l’Autorità di Pubblica Sicurezza sono gentilmente intervenuti il Vice Questore aggiunto dott.ssa Silvia Silvestris, dirigente P.A.S., e il Sovrintendente Capo Emiliano Pallini, responsabile dell’Ufficio Armi, entrambi della Questura di Andria. Si è pertanto registrata una presenza di oltre 100 partecipanti provenienti dalle varie sezioni Federcaccia della BAT, oltre ad alcuni rappresentanti dei poligoni di tiro e ai molteplici adepti provenienti da vari ambienti associativi.
Il tema dominante
Il tema dominante, trattato dagli esperti legali della materia Acquaviva e Vantaggiato ha riguardato gli obblighi e le responsabilità ricadenti su tutti i possessori di armi che hanno l’obbligo di conservarle insieme alle munizioni in casseforti o armadietti blindati al fine di ridurre i rischi di utilizzo improprio, soprattutto da parte di minori, tossicodipendenti e persone non autorizzate. Dominante, oltreché strettamente correlato, si è rivelato il tema della condotta irreprensibile che ogni cacciatore/detentore deve assumere verso i consociati, la famiglia, l’ambiente di lavoro e le persone in generale al fine di evitare provvedimenti inibitori da parte dell’Autorità di P.S. Gli avvocati hanno effettuato un’attenta disamina delle leggi vigenti spiegando, anche attraverso gli ultimi risvolti giurisprudenziali, la ratio del legislatore e le giuste procedure da adottare per prevenire violazioni delle leggi di P.S. In piena sinergia di intenti, la stessa Questura ha dettagliatamente evidenziato la prassi adottata dall’Autorità di P.S. in caso di omessa custodia e di condotte pregiudizievoli dando vita da uno scambio tanto interessante, quanto costruttivo, di molteplici informazioni volte alla prevenzione degli illeciti e dei conseguenziali provvedimenti inibitori che possono dare adito alla sospensione/revoca della licenza.
Ridurre il rischio di abusi
“Investire in programmi di educazione e sensibilizzazione, rafforzando contestualmente i controlli, potrebbe garantire un’applicazione rigorosa delle leggi esistenti e rappresentare passi importanti per prevenire illeciti e ridurre il rischio di abusi”, ha commentato il Presidente Regionale Luigi Scalera. Mentre il Presidente Rossano Daleno si è soffermato maggiormente sull’importanza della diffusione di informazioni in maniera consapevole e responsabile al fine di abbattere ogni barriera rappresentata dalle notizie inattendibili che inducono all’errore. Alla luce di questo evento culturale-costruttivo, in un clima di totale collaborazione e sinergia con l’Autorità intervenuta, i Federcacciatori hanno dato prova di grande sensibilità e responsabilità in conformità allo Statuto della FIdC, ma anche in ossequio al principio di legalità al quale gli adepti devono sempre guardare per garantire maggiore stabilità anche all’attività venatoria (F.A. – FIdC Bisceglie).