Arcicaccia Lombardia, che per anni quasi avevamo dubitato esistesse non avendo mai percepito una sua attività concreta (problema nostro, che siamo disattenti), si è svegliata.
E ha pensato bene di farlo con un comunicato sul calendario venatorio Lombardo.
Federcaccia Lombardia in genere interviene parlando delle proprie iniziative, o dell’operato degli Enti, ma in questo caso non può sottrarsi dal rispondere all’Arcicaccia Regionale, che addossa a FIDC e alle altre Associazioni Lombarde la responsabilità politica del calendario venatorio (quello presente e quelli passati) poiché avrebbero contribuito a far eleggere l’attuale maggioranza.
La accusa anche di sembrare rassegnata di fronte a questo calendario, ma al riguardo basta ascoltare e leggere i vari interventi di Federcaccia per capire come stiano realmente le cose e quale sia la posizione di Federcaccia, non certo morbida: sorge invece il dubbio che Arcicaccia non sappia nulla di procedimenti amministrativi e ignori il fatto che un calendario approvato sulla base di un parere di ISPRA e di una VINCA conclusa, per essere ampliato debba essere annullato e rifatto da zero, e servirebbero sei mesi.
Andiamo con ordine: innanzitutto Federcaccia Lombardia in campagna elettorale regionale non si schiera mai con un partito, ma indica ai propri iscritti quali sono i candidati vicini alla caccia nei vari partiti, affinchè ciascuno possa scegliere secondo la propria sensibilità politica.
Purtroppo spesso si fatica, in Lombardia, a trovare “amici della caccia” tra i “Kompagni della natura” o tra i grillini di turno, ma – dove ci sono – vengono puntualmente indicati.
Forse avremmo fatto meglio a fare come Arcicaccia e puntare tutto su una maggioranza di colore diverso in Lombardia?
E’ chiaro ora infatti che Arcicaccia ha sostenuto l’attuale opposizione, ovvero quella che già come linea di gruppo o di partito si è posta contro i roccoli, contro le deroghe, puntualmente contro tutte le modifiche proposte alla legge regionale in favore della caccia e dei cacciatori.
Per non dimenticare che Arcicaccia, attraverso la sua costola valtellinese a lei affiliata, sostiene apertamente la proposta del Piano Faunistico di Sondrio, la cui Valutazione di Incidenza è su scala provinciale la stessa che è stata ritirata a livello regionale e indigesta a tutto il mondo venatorio.
Quanto poi al calendario ricordiamo quando in riunione con la Regione Arci ha sostenuto che la Regione dovrebbe adottare un calendario contro cui non si facciano ricorsi: tradotto, questo significa trasformare pari pari il parere ISPRA in calendario. È inutile confrontare l’atteggiamento delle associazioni animaliste in Lombardia con quello di altre regioni dove non ricorrono, dove magari il calendario non viene impugnato non per merito della Regione, ma per carenza di associazioni animaliste attrezzate. O piuttosto Arcicaccia non dovrebbe limitarsi a indicare altre Regioni per lei “virtuose”, ma dovrebbe illustrare ai cacciatori lombardi quale sia il calendario adottato in queste regioni virtuose (dove magari si prevedono due mezze giornate fisse di caccia dall’apertura al 30 settembre).
Ci fa piacere ora leggere che nemmeno ad Arci questo calendario piaccia, ma ci viene il dubbio che non piaccia perché troppo permissivo rispetto al parere di ISPRA.
Da ultimo Arcicaccia addita Federcaccia come responsabile della gestione effettuata dagli ATC e CAC: premesso che ci sono ATC e CAC che funzionano benissmo, ce ne sono certamente altri che faticano di più. Ma meriti ed eventuali demeriti non vanno alle associazioni, ma semmai a tutti i nominati, che si trovano a fare i conti con bilanci, con diatribe tra cacciatori, con il codice dei contratti pubblici, con costi sempre maggiori di fronte a risorse sempre più risicate, con responsabilità sempre più grandi.
È un vero peccato che la rediviva Arcicaccia abbia la bacchetta magica per tutto, ma – ahinoi – non possa usarla dall’alto dei Cerchi Angelici da cui ci osserva scuotendo il capo, con la Verità in tasca.
Comunque ora abbiamo una certezza: essendo suonata la sveglia, Arcicaccia finalmente sarà sempre presente nelle aule dei Tribunali Amministrativi Lombardi a difendere i diritti dei cacciatori nei ricorsi contro il calendario piuttosto che in altre azioni promosse dagli animalisti. O addirittura impugnerà il Calendario, la VINCA e il parere ISPRA per farci cacciare di più!
Ad oggi in realtà non l’abbiamo mai vista partecipare ad un ricorso.
Prima però crediamo che Arci Lombardia debba prendersi un bel caffè. Meglio se doppio.
E la invitiamo a fare il proprio, anziché criticare a vanvera da dietro la rete di cantiere.
Il Presidente Regionale FIDC Lombardia
Avv. Lorenzo Bertacchi