L’Ufficio Avifauna Migratoria della Federcaccia e l’associazione “Amici di Scolopax” hanno commentato le notizie sulla beccaccia che sono circolate in questi ultimi giorni, interventi su questa specie e sull’annata venatoria improntati al pessimismo. In particolare, si è parlato della possibile riduzione dei prelievi, idea che ha portato ad alcune osservazioni da parte delle due associazioni.
Anzitutto, servono dati e studi scientifici a supporto delle conclusioni: l’Unione Europea ha chiesto una riduzione prendendo spunto dal caso francese, senza però citare il numero dei cacciatori coinvolti. Inoltre, le stagioni riproduttive della beccaccia sono variabili, come anche il clima, di conseguenza la caccia non può diventare all’improvviso un fattore negativo. Un’altra osservazione riguarda i dati provenienti dagli organismi di studio, stime che portano a considerare a rischio una determinata specie nel momento in cui si registra un anno di presunta riduzione.
Federcaccia e Amici di Scolopax hanno ricordato i limiti di prelievo a cui è soggetta la beccaccia in Italia, senza dimenticare il “protocollo di emergenza freddo”, ragione per cui il volatile è soggetto a regole di gestione venatoria stringenti e articolate. La caccia non è mai stata la causa principale del declino della beccaccia, dunque gli allarmismi non possono essere condivisi: l’invito rivolto ai cacciatori è quello di seguire la normativa e le regole etiche per il prelievo.