Si è tenuta ieri mattina nella sala Consiliare della Provincia di Ferrara, posta all’interno del Castello Estense, la conferenza stampa di presentazione del Progetto Life Perdix, che mira al recupero e alla conservazione della Starna italica (Perdix perdix italica), primo progetto Life che vede coinvolti i cacciatori nel nostro Paese. Insieme a Federazione italiana della Caccia partecipano al Life Ispra; Carabinieri Forestali; la Fédération Nationale des Chasseur; Legambiente; Parco Delta del Po Emilia Romagna; ed Enci. L’area individuata per la reintroduzione della Perdix p. italica è la ZPS Valle del Mezzano, presso le Valli di Comacchio, nel ferrarese.
Il sito, con una superficie di circa 18.000 ettari, in parte ricade nel Parco del Delta del Po, ed è un’area valliva bonificata alla fine degli anni ’60, attualmente caratterizzata da estesi seminativi attraversati da una fitta rete di canali, con fossi e alberi frangivento. Ai margini del territorio vi sono numerose zone umide residue, con una presenza di flora e fauna particolarmente importante. Alla presentazione, per i Partner del Life sono intervenuti: Gian Luca Dall’Olio e il Consigliere di presidenza nazionale Stefano Merighi per Federcaccia; Nino. Morabito per Legambiente; il presidente dell’ENCI Dino Muto e Marco Fabbri, Presidente Parco Delta del Po.
Nel corso della conferenza, partecipata da numerosi portatori d’interesse e un folto gruppo di giornalisti, sono state illustrate le finalità dell’iniziativa e le notevoli opportunità che si preannunciano per il recupero della starna italica (salvata in extremis da estinzione completa a livello globale), la sua reintroduzione nella ZPS Valle del Mezzano e per il rilancio di questo splendido territorio anche per la selezione cinotecnica e il turismo.
Molte domande dei presenti sono state finalizzate a ottenere chiarimenti sulle misure di controllo dei predatori opportunisti e della nutria, vista la notevole presenza nel sito di reintroduzione e da parte dei relatori è stato chiarito che saranno poste in atto una serie di misure di prevenzione e si potrà modulare il controllo in essere di alcuni predatori opportunisti come la volpe ed i corvidi. Il controllo della nutria dovrebbe essere intensificato anche per evitare possibili predazioni dei nidi posti a margine dei canali di bonifica.