Federparchi ha evitato di additare il mondo venatorio nel parlare delle responsabilità del gesto e la stessa ARCT ha fatto un chiaro riferimento al bracconaggio, un comportamento che nulla ha a che vedere con la caccia e i cacciatori. Rustici è convinto che ad agire sia stato un delinquente armato e sotto mentite spoglie, responsabile di un reato penale e di un atteggiamento immorale. L’associazione ha ricordato poi come ogni cacciatore sia in grado di riconoscere il selvatico che si trova di fronte, quindi è impossibile parlare di incidente nel caso di questo falco.
Il ferimento getta fango sull’intero mondo venatorio, senza dimenticare il grave danno ambientale, visto che il progetto è stato messo a rischio da una fucilata anonima. Le parole conclusive del presidente sono importante all’ottimismo: “Mi auguro che il responsabile venga individuato e perseguito e sollecito tutti gli amici cacciatori a contribuire attivamente affinché questo possa realizzarsi quanto prima“.