È di sabato la notizia dell’ultima predazione del lupo avvenuta nel giardino di una casa a Murle di Pedavena. Ebbene anche il cervo finito sotto l’auto ieri all’alba al Casonetto di Feltre probabilmente scappava dal grande predatore. Ne è convinto Francesco Zambon, presidente della Riserva di caccia di Feltre. «Prima in quei punti recuperavamo uno o due cervi all’anno – fa sapere – ora, in un solo mese, ne abbiamo recuperati 4. Si presume che, spinti dai lupi, corrano per mettersi in salvo finendo in strada». Lo schianto è avvenuto ieri, poco prima dell’alba, quando i vigili del fuoco sono intervenuti in via Casonetto in località Nemeggio a Feltre per un incidente stradale tra un cervo e un’auto finita rovesciata.
L’animale, un maschio di 180 chili, è morto dopo l’impatto, illeso invece l’automobilista. Un miracolo a vedere l’auto, una Lancia Y finita ruote all’aria e praticamente distrutta. I pompieri arrivati dal distaccamento di Feltre hanno messo in sicurezza la vettura, mentre il conducente è riuscito a venire fuori incolume dal mezzo. L’animale deceduto è stato rimosso dagli addetti alla fauna selvatica. Sul posto i carabinieri per i rilievi. Lunghe code fino a Busche: il traffico è tornato alla normalità solo dopo le 7.30. «Nelle ultime settimane – spiega il presidente della riserva di caccia, Zambon – in quel punto, tra il distributore Cuca gas fino a Busche, abbiano recuperato 4 cervi. Si presume che, spinti dai lupi, corrano fino alla strada.
I lupi sono ovunque: hanno fatto razzia a Carpen, a Pedavena e se la Coldiretti o chi per essi non farà pressioni finirà male». «Fino a che sono una trentina in tutta la provincia si possono gestire, ma poi- prosegue -? Per adesso fanno correre gli animali, ma quando gli animali si saranno ridotti chi faranno correre?». «Il tempo – sottolinea Zambon – tra il presunto arrivo del lupo sulle nostre montagne e il numero di predazioni è stato talmente rapido che più aspettano a risolvere un problema e più diventerà grosso.
C’è gente che non porta più le mucche al pascolo per paura, o ancora le fototrappole per cinghiali che riprendono più lupi che cinghiali. Il problema sarà per i prossimi anni: odio fare previsioni, ma basta seguire la logica. L’ultimo lupo venne abbattuto ad Arson nel 1904: un fatto riportato nei libri di storie locali, perché la figura del prefetto di allora dispose gli abbattimenti visto i continui attacchi ai bimbi che portavano gli animali al pascolo» (Il Gazzettino)