Questa volta le vittime dell’uomo non sono solo cani, gatti o pappagalli sequestrati prima di qualsiasi processo o sentenza, ma altri uomini. Ribadire che piu’ di qualcuno aveva predetto che andando avanti cosi’, prima o poi sarebbe successo, forse non serve a molto, visto che tre esseri umani sono morti.
Forse non servira’ nemmeno a far aprire gli occhi dei piu’, su quali possano essere le conseguenze degli interessi e dello strapotere assegnato agli animalisti in questi anni, visto che gia’ ieri qualcuno ha approfittato della tragedia, per magnificare l’operato di queste associazioni cosiddette di “protezione della natura e degli animali”.
I fatti riportati dalle agenzie di stampa pero’, aldila’ delle opinioni, sono questi: due guardie zoofile si sono presentate presso l’abitazione di un uomo con un decreto di sequestro dei suoi cani da caccia in seguito a segnalazioni di maltrattamenti. Chiaro il passaggio?: “sequestro” dei suoi cani “in seguito a segnalazioni”.
L’uomo ha detto di andare a prendere una penna e invece e’ tornato armato e li ha ammazzati. Poi si e’ suicidato. Erano davvero maltrattati i cani? Da quanto si legge non vi era stata alcuna sentenza: solo un decreto di sequestro firmato da un PM. Su che basi? Segnalazioni! Quanti animali sono stati sequestrati fino ad oggi in Italia sulla base di denunce e segnalazioni, magari delle stesse associazioni animaliste che poi se li fanno affidare, si costituiscono parte civile ai processi e sono pure destinatarie delle eventuali sanzioni? Quanti animali a loro assegnati sono morti o spariti durante iter processuali che magari poi si concludevano con un’assoluzione? Quanti i malcapitati nella disperazione di vedersi portati via gli amati animali sotto un’accusa infamante, le famiglie poste in gogne medianiche senza contraddittorio, gli innocenti mai risarciti delle sofferenze e delle umiliazioni pubbliche e private patite? Eppure qualche politico, agli animalisti vorrebbe addirittura rendere ancor piu’ facile sequestrare gli animali ed assegnarli pure le spese di mantenimento.
Ma non sono volontari?! E c’e’ pure il nuovo Codice della strada che probabilmente offrira’ loro nuove occasioni per ambulanze, volontari, pronti soccorsi e per nuovi business. A nessun politico sorge il dubbio che la tragedia di ieri sia figlia anche di quella disperazione, di quel disordine sociale che qualcuno gia’ intravedeva nell’applicazione faziosa di leggi che sembrano concepite col pregiudizio che una categoria di presunta superiorita’ morale possa agire preventivamente in maniera punitiva contro altre categorie ideologicamente odiate? Serve che muoia qualcun altro per capire che cosi’ non va?!
Ora i soliti sciacalli diranno che bisogna inasprire le norme sul rilascio del porto d’armi o sulla detenzione degli animali da parte dei non animalisti. Secondo FederFauna la strada da percorrere e’ un’altra: quella a marcia indietro!
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