FederFauna a difesa della Cultura Rurale: Perche’ e’ giusto scendere in piazza il 9 marzo….
Quando si e’ parlato di scendere in piazza per tutelare e promuovere la cultura rurale, interpretando tra l’altro i sempre crescenti segnali di sofferenza di milioni di cittadini, le cui liberta’ sono sempre piu’ minacciate proprio dall’ideologia animalista, qualcuno ha sostenuto “che sia da mettere in atto ogni tentativo per smorzare i toni di una polemica ideologica, pretestuosa e del tutto immotivata, che rischia di inquinare in maniera irreversibile un confronto che puo’ e deve rimanere nell’ambito di una profonda correttezza fra tutte le parti interessate”. Si!: qualcuno forse pensa ancora che serva a qualcosa “dialogare” con gli animalisti.
Eppure i risultati del dialogo sono sotto gli occhi di tutti: gli animalisti sono riusciti a far piangere i bambini per feste di S. Antonio senza animali, a boicottare corse degli asini, corse del maialino, lotterie, attrazioni con animali e altre manifestazioni della tradizione e della cultura rurale, che restano tra gli ultimi legami con le nostre radici e tra le ultime occasioni, per i bambini di citta’, per vedere un animale vivo. Sono riusciti a boicottare l’esposizione di capi di allevamento, a far chiudere negozi, a impedire alle famiglie di tante citta’ di poter assistere a uno spettacolo del circo. Sono riusciti a far vietare le giostre che regalavano i pesci rossi alle sagre di paese, senza la minima considerazione di quanto potesse trasmettere quel pesce rosso ad un bambino. Sono riusciti a far vietare nella scuola, di insegnare ai nostri figli l’anatomia su modelli reali, anche se il modello fosse un coniglio gia’ morto, comprato in macelleria. Hanno condizionato la politica e le Istituzioni a fare scelte penalizzanti per intere categorie di esseri umani; a imporre agli Italiani spese delle quali, magari, avrebbero fatto volentieri a meno; a piegare il diritto, in modo che ogni condanna di reati che riguardino un animale, frutti dei soldi a loro. Sono riusciti addirittura a far sospendere un conduttore televisivo da una trasmissione seguitissima, con un atto della RAI degno della peggiore censura, solo perche’ questo aveva detto che “uno dei grandi piatti del Valdarno “era” il gatto in umido…” (quanti l’hanno mangiato quando forse c’era meno benessere economico, ma certo meno ipocrisia?!…). Gli animalisti hanno creato e tuttora fomentano l’odio tra le persone e sono riusciti a far limitare i diritti dell’uomo, primo fra tutti quello del libero arbitrio, in nome di fantomatici diritti degli animali, che la societa’ civile gia’ percepisce e condivide, ma per i quali non deve per forza rinunciare ai propri. ORA BASTA! FederFauna ritiene che serva fare marcia indietro! Berlusconi, simpatico o antipatico che possa essere a chi legge, disse un giorno una gran cosa: “Nessuno piu’ di me e’ predisposto al dialogo. Ma per dialogare e’ necessario essere in due, e soprattutto avere rispetto dell’avversario…. Se qualcuno ritiene che gli animalisti abbiano rispetto dell’avversario o che sia servito a qualcosa tentare il dialogo con loro, continui pure a dialogare. FederFauna scende in piazza il 9 marzo!
Fonte: Federfauna