Federfauna, “regolamento folle a Mantova, ricorreremo con Federcaccia”; il nuovo regolamento sugli animali adottato dal Comune continua a creare dissensi.
Divieti su tutto (anche la colla per topi o schiacciare una zanzara), recinti per cani grandi più del doppio di una stanza d’albergo, strapotere e soldi agli animalisti, il tutto in barba al principio della gerarchia delle fonti di Diritto. Non poteva che esserci l’associazione animalista Lav dietro al Regolamento sugli animali adottato lo scorso 12 gennaio dal Comune di Mantova. Contro il folle provvedimento ha deciso di intervenire FederFauna, accogliendo l’invito a ricorrere al Tar lanciato nei giorni scorsi da Federcaccia ed esteso a tutti i portatori di legittimi interessi. Federcaccia ha annunciato il proprio ricorso perche’ il Regolamento, non curandosi assolutamente del fatto che la caccia non e’ competenza dei Comuni, ma Nazionale, vorrebbe vietare la caccia e qualsiasi forma di cattura o uccisione di volatili su tutto il territorio comunale. Ma questa non’è l’unica assurdità contenuta nel testo che il Comune di Mantova ha concertato con la Lav, che riguarderebbe “tutte le specie di animali vertebrati ed invertebrati”, quindi anche topi e ratti, mosche e zanzare, vermi e scarafaggi, piattole, ecc…
Vi sarebbero, solo per citarne alcuni, il divieto di Ricerca scientifica con animali (topi e moscerini compresi), il loro allevamento e la cessione, il divieto di allevamento di animali da pelliccia, il divieto di vendere animali alle fiere e requisiti insostenibili per venderli negli esercizi, il divieto di uso, detenzione e vendita addirittura della colla per topi… In compenso, dovrebbero avere una superficie di almeno 19 metri quadrati i recinti per i cani, sempre che si possano garantire loro almeno tre uscite giornaliere, altrimenti i recinti dovrebbero essere almeno otto volte superiori, cioe’ di 152 metri quadrati (lo sapranno a Mantova che la misura minima di una camera d’albergo per persone e’ di 8 metri quadrati?!…).
Secondo questo regolamento potrebbe addirittura essere interdetto al possesso di animali un cittadino, solo perché ha procedimenti pendenti: prima cioè che un Tribunale lo condanni, potrebbe farlo il comune, o meglio una commissione formata da 2 referenti del comune, uno dell’ASL e 3 degli animalisti: due delle associazioni, più un loro veterinario… FederFauna aveva ritenuto quasi fosse una burla la presentazione nel 2013, da parte della Brambilla e del suo amico Alessandro Cattaneo, all’epoca facente funzioni di presidente dell’Anci, di un “regolamento-tipo” animalista per i comuni, dopo tante sentenze dei vari Tar d’Italia che hanno sospeso e poi cassato tali tipi di atti amministrativi, se non altro perche’ in contrasto con le normative nazionali vigenti in materia.
Purtroppo il caso di Mantova dimostra che burla non era, ma pericolosa insidia per la Democrazia e per le tasche dei Cittadini. Si dovra’ per forza ottenerne l’ennesima nuova sentenza, con la speranza che la Giustizia condanni il comune anche a pagare le spese del procedimento ed i danni, e che questo si rivalga sui suoi consiglieri animalisti, che interpretano le leggi a proprio uso e consumo e vorrebbero farla da padroni in ossequio alla loro ideologia!…
( 2 marzo 2015 )
FederFauna