La denuncia animalista contro lo chef Carlo Cracco e la sua ricetta a base di carne di piccione presentata nel corso di una puntata di MasterChef fa ancora parlare e non potrebbe essere altrimenti. Il celebre giudice del reality di Sky ha incassato la difesa a spada tratta da parte di Federfauna, la confederazione sindacale che riunisce gli allevatori, i commercianti e i detentori di animali. Secondo quanto sottolineato dall’associazione in una nota ufficiale, MasterChef è una trasmissione televisiva bellissima, anche e soprattutto perché tende a valorizzare le produzioni enogastronomiche del nostro paese, compresi i piccioni. Tra gli iscritti di Federfauna si possono trovare anche allevatori di questi volatili e la denuncia penale dell’AIDAA ha fatto storcere parecchio il naso.
Gli animalisti che se la sono presa con Cracco hanno parlato del piccione come di un animale selvatico e, di conseguenza, protetto dalla legge. Il comunicato di Federfauna è stato diffuso per precisare che l’uccello non è affatto un animale selvatico, a differenza di quello che va detto invece per il colombaccio (spesso si tende a confonderli): il piccione è un animale che viene allevato con molta passione e l’Italia non è da meno da questo punto di vista.
La Confederazione è intervenuta per ribadire che Cracco non ha commesso alcun tipo di reato, anzi la sua ricetta ha avuto un effetto ben diverso. Come succede con altre preparazioni alimentari del programma, infatti, gli chef cercano di valorizzare al massimo le produzioni italiane, sia animali che vegetali. Ecco perché Federfauna è convinta che la denuncia dell’associazione guidata da Lorenzo Croce sia semplicemente una strategia utile a ottenere più visibilità di quanto sarebbe necessario: in pratica, il fatto di aver attaccato Cracco viene giudicato un mezzo per ottenere qualche donazione in più, una soluzione che normalmente non fallisce mai che difficilmente riuscirà a trasformarsi in un vero e proprio procedimento giudiziario contro lo chef veneto.
La federazione che ha la propria sede ufficiale a Bologna non ha però escluso l’ipotesi che la denuncia possa avere un seguito: se questa ipotesi dovesse diventare realtà, Federfauna si è detta pronta a offrire pubblicamente a Cracco l’assistenza dei propri avvocati. Il sospetto di un’azione esagerata e “gonfiata” è venuto in mente a molti: Croce, presidente dell’AIDAA non è nuovo a iniziative così eclatanti e che sono poi destinate a sgonfiarsi, l’impressione che anche stavolta possa succedere lo stesso è forte, ma si attendono aggiornamenti e sviluppi.