Qualche importante politico, a chiacchiere, giura eterna fedeltà verso il mondo venatorio, ma in realtà scopriamo che alla riunione tecnica della conferenza Stato Regioni, in cui sono stati presentati i dati a supporto della chiusura della caccia al 31 gennaio per alcune specie compresa la cesena, la Regione Veneto non si è neppure presentata.
A quella riunione alcune Regioni si sono avvalse della preparazione tecnico-scientifica del nostro responsabile naz.le avifauna-migratoria, dott. Michele Sorrenti, ed hanno rifiutato l’accordo. Nell’ultima riunione del 17 dicembre, inoltre, la conferenza Stato Regioni ha respinto la richiesta di accordo per la chiusura al 20 gennaio proposta dal Ministero dell’Ambiente per le tre specie tordo bottaccio, beccaccia e cesena.
In questi giorni è stata approvata dalla Regione una delibera che anticipa la chiusura della caccia alla cesena al 20 gennaio, un provvedimento che va contro la posizione tenuta in quella sede. Il fatto ci amareggia ancora di più perché la Regione Veneto possiede i dati che supportano la chiusura della caccia alla cesena al 31 gennaio, essendo disponibile una tabella ISPRA delle catture in Veneto che dimostra l’abbandono delle aree di svernamento a partire da fine gennaio, primi di febbraio.
La Regione Veneto ha scelto di piegarsi al volere del Ministero, respinto invece da molte altre Regioni, in completa contraddizione con i principi di autonomia della Lega Nord, che permettono invece attraverso il paragrafo 2.7.10 della Guida alla disciplina della caccia UE di discostarsi dal dato KC nazionale.
Ricordiamo che la scorsa stagione venatoria, su uguale richiesta del Ministero, la Regione Veneto, assessore Stival, non si era piegata ai poteri romani.
Invece la scelta fatta oggi è incomprensibile, violenta e mortifica la dignità dei Cacciatori Veneti Migratoristi.
Il Vicepresidente regionale
Oscar Stella