Anche la nostra Federazione ha pagato il suo tributo e molti nostri dirigenti, presidenti di sezione, tesserati, compagni di caccia sono andati avanti. Ecco, mi piace particolarmente questa espressione, tipica delle genti di montagna ma che ha finito per diventare di uso comune, perché esprime il nostro legame con chi non è più tra noi, ma anche la umana speranza, per chi crede la cristiana certezza, di un legame che continua e che non si spezza e che con chi ci è caro potremo riprendere un domani il cammino comune.
Vi invito, ma sono certo non ve ne sia nemmeno il bisogno, a unirvi a me in questa giornata rivolgendo loro una preghiera per chi è credente, un pensiero rispettoso per chi non lo è. Sono certo che tutto questo finirà e anche noi avremo la nostra Pasqua ricominciando a vivere accompagnati dal loro ricordo e ispirati dal loro esempio”.