La parte teorica e quella pratica saranno accompagnate da spiegazioni approfondite per quel che riguarda la caccia nella macchia con l’utilizzo di pipa, civetta e allocco. Ma cosa si intende esattamente con “caccia con il chioccolo”? Questa tecnica venatoria è tra le più antiche in assoluto e sfrutta il suono dei richiami (i chioccoli appunto) per attirare gli uccelli migratori più comuni. Una tecnica molto simile (secondo alcuni una variante) è la caccia alla pipée che è tipica della Francia (ecco perché se ne parlerà a lezione a Udine). I materiali per costruire i chioccoli sono diversi: esistono richiami in ottone, in legno e in altri metalli.
Il legno è comunque prevalente, in particolare quello dell’ulivo e quello del fico. Inoltre, sono tre le componenti essenziali del chioccolo, vale a dire la zampogna, il merlo e la loccaiola. Il mese classico in cui si fa iniziare questo tipo di caccia è ottobre, per la precisione nel periodo in cui i tordi e i merli cominciano a passare. Il silenzio deve essere assoluto, in aggiunta deve mancare il vento, il quale può essere di ostacolo all’udito dei volatili che non sarebbero in grado di avvertire il richiamo del chioccolo.
È necessario muoversi di frequente nel bosco, con spostamenti continui da un appostamento all’altro e prestando molta attenzione ai versi degli uccelli. I merli o i tordi che si trovano più vicini ai cacciatori rispondono nell’immediato e sono soliti andare incontro al suono, spinti dalla curiosità. Quando invece la stagione venatoria è più avanzata, si possono incontrare delle difficoltà nelle risposte ai richiami. Questo e altro ancora verrà spiegato e approfondito nei due sabati di aprile che Federcaccia Udine ha voluto dedicare all’antica tecnica.