Apertura generale
Si è tenuta a Firenze la riunione del Consiglio Regionale della Federcaccia Toscana UCT. I lavori, aperti da una relazione del Presidente Marco Salvadori, si sono incentrati sulle principali criticità che stanno caratterizzando i giorni antecedenti all’apertura generale della caccia del prossimo 17 settembre. Dopo una prima valutazione sullo svolgimento della cosiddetta pre apertura praticata da circa 7mila cacciatori della nostra regione, si è passati subito ad un approfondimento dei punti relativi al potenziale divieto di utilizzazione e del trasporto delle munizioni a piombo a meno di ceto metri dalle aree considerate come zona umida e a seguire, sulle nuove diposizioni Ministeriali relative alle misure di contenimento del cinghiale sulla PSA (Peste suina africana).
Esperti del settore
In merito alla questione piombo, la nostra associazione ha avuto modo di rappresentare ai cacciatori la problematica e le conseguenti richieste e soluzioni alla politica ed al Governo nazionale e regionale, in occasione della partecipatissima assemblea pubblica tenuta martedì 5 settembre a Ponte Buggianese (PT) . Un evento pubblico a cui hanno partecipato anche esperti del settore e qualificati dirigenti dell’associazione, dove sono state individuate le possibili soluzioni al problema ,sia sotto il profilo tecnico che legislativo.
Ambiguità da superare
Lo stesso consiglio regionale, ha nuovamente ribadito la necessità che il Governo Nazionale approvi urgentemente e prima dell’apertura generale della caccia, un atto legislativo che superi l’attuale Circolare Ministeriale emanata a febbraio e priva di valore giuridico (così come richiamata dalla sentenza del TAR Lazio pubblicata in data 4 settembre 2023). Come noto, la Circolare governativa non consente di superare le ambiguità contenute nel Regolamento Europeo che al momento rimane l’unico atto di riferimento da osservare.
Zone umide
La richiesta ribadita anche dal Consiglio regionale è dunque quella di sollecitare il Governo ad assumersi la responsabilità politica di emanare un atto legislativo d’urgenza nel quale definire le caratteristiche delle zone umide, la possibilità di trasportare munizioni anche in prossimità delle stesse e di applicare un regime sanzionatorio che circoscriva le eventuali sanzioni (oggi di natura penale) nella sfera amministrativa. Contemporaneamente o in assenza di tale atto, si propone alla regione Toscana la necessità di approvare urgentemente una apposita delibera con allegata cartografia delle aree eventualmente interessate dal divieto.
Piano sulla peste suina
In tal senso, anche in queste ore sono in atto contatti con l’assessorato per una soluzione della problematica. Infine, ma non in ordine d’importanza, è stato affrontato il nodo del nuovo Piano straordinario sulla PSA. In merito, il consiglio regionale ha ribadito la necessità di attivare sin da subito un tavolo operativo coordinato dalla Regione coinvolgendo gli enti gestori (ATC) il mondo venatorio ed agricolo. I risultati sugli obiettivi individuati dal Commissario straordinario, possono essere raggiunti solo attraverso il coinvolgimento dei cacciatori ed in particolare dei rappresentanti delle squadre e distretti del cinghiale, evitando inutili contrapposizioni e tensioni anche interne al mondo venatorio. Una disponibilità piena a lavorare per dare soluzione ad un problema sanitario ed economico di enorme portata a patto però che sia possibile dare un contributo nei luoghi della decisione e non solo sul piano dell’operatività funzionale (fonte: FIDC).