Federcaccia Toscana scrive all’assessore regionale Salvadori sul Calendario Venatorio e chiede la “preapertura a tutte le specie consentite”.
La lettera, a firma del Presidente dell’Associazione Moreno Periccioli e inviata all’Assessore all’Agricoltura Gianni Salvadori, ripercorre le tappe che hanno condotto all’approvazione del Calendario Venatorio dopo la sentenza della Corte Costituzionale. Una vicenda a fronte della quale Federcaccia aveva proposto di confermare il calendario degli anni precedenti. Assieme all’apprezzamento per il lavoro svolto dalla Regione, a fronte di pareri non sempre fondati di Ispra, con dati e norme alla mano, Federcaccia sollecita all’Assessore “un provvedimento per la preapertura, secondo quanto previsto dalle norme regionali, a tutte le specie consentite”.Di seguito il testo della lettera di Federcaccia:
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Caro Assessore,
L’approvazione da parte della Giunta della Regione Toscana, lunedì 8 luglio, del Calendario Venatorio per la stagione 2013/2014 rappresenta un ulteriore passaggio importante, dopo la delibera concernente il prelievo degli ungulati e l’inizio della caccia di selezione, per la gestione faunistica e venatoria.
Federcaccia Toscana, come ben sai, anche successivamente alla pronuncia della Corte Costituzionale che ha abrogato alcune parti della legge regionale 20/2002, ha sostenuto la riproposizione di un calendario uguale a quello degli anni precedenti, con i tempi e le specie indicati al comma 1 de||’art. 18 della L. 157/92, normativa perfettamente vigente al di là delle speculazioni interessate di certe componenti ambientaliste e delle interpretazioni “improprie” de|I’lSPRA, Nel corso del confronto che ha preceduto la decisione della Giunta Federcaccia Toscana ha sempre espresso con convinzione questa posizione, esplicitando nel contempo I’apprezzamento altrettanto convinto per il lavoro svolto dalla Regione ne|l’intento di costruire un prowedimento dotato dei più ampi requisiti di certezza, con contenuti, motivazioni e supporti tecnico/scientifici capaci di superare non auspicabili — ma purtroppo sempre possibili- ricorsi giurisdizionali.
Pur permanendo, nel testo deliberato, alcune disposizioni che non soddisfano le nostre richieste ed arretrano rispetto a quanto indicato e stabilito dalle ricordate norme di Legge, diamo atto alla Regione Toscana di aver dimostrato la volontà di adottare un Calendario che, anche rispetto al panorama che sta emergendo a livello nazionale, appare equilibrato e non punitivo verso i cacciatori: un calendario che è ancora possibile migliorare in presenza della pubblicazione — preannunciata ai Tavoli tecnici regionali dai responsabili- dei risultati di ricerche sulle specie selvatiche, in particolare la beccaccia, condotte da Istituti scientifici sul territorio toscano.
Particolarmente importante in questo contesto agire per la massima omogeneità dei Calendari provinciali, per non indebolire un quadro cui eccessive difformità causerebbero pericolose incrinature e per garantire al meglio la “tenuta” delle motivazioni scientifiche a sostegno delle scelte assunte.
Esprimiamo queste considerazioni, Assessore, nella consapevolezza — che sappiamo condivisa — che certezza e stabilità, in materia di gestione faunistica e venatoria e di calendario, saranno realmente possibili soltanto se il Parlamento vorrà e saprà introdurre nella normativa nazionale gli adeguamenti necessari, da più parti e non solo dal mondo venatorio considerati indispensabili e suggeriti: vogliamo anche in questa occasione sollecitare la ripresa di iniziative congiunte di tutte le componenti interessate per raggiungere l’obbiettivo, Rimane, nel|’orizzonte delle prossime settimane, la questione dell’apertura anticipata ad alcune specie i primi di settembre.
Federcaccia Toscana chiede la preapertura secondo quanto previsto dalle norme regionali, a tutte le specie consentite. Va sottolineato, a proposito delle specie, che a fronte del parere de|l’lspra (che in sostanza escluderebbe esplicitamente il colombaccio e parrebbe consentire la sola tortora) si pongono le autorevoli valutazioni scientifiche espresse in ultimo al tavolo tecnico regionale, che attestano la piena sostenibilità della preapertura a carico delle specie usualmente previste, non risultando derivare — dalle rilevazioni condotte negli anni — alcuna conseguenza negativa perla consistenza e lo stato delle popolazioni delle specie stesse.
Avendo percepito indecisioni e atteggiamenti contraddittori in alcune Amministrazioni provinciali, occorre prima di tutto che emergano con chiarezza, a proposito della preapertura, intenti e volontà politica della Regione Toscana, che abbiamo positivamente colto in piena coerenza con gli orientamenti ele decisioni degli anni passati.
E’ dunque opportuno e necessario che sia l’Assessore Regionale ad assumere l’iniziativa, a stretto giro, di un incontro con le Amministrazioni provinciali per esplicitare l’intenzione di procedere all’adozione degli atti per la preapertura, discuterne con le Province i termini relativamente ai tempi e al numero delle giornate, sollecitare le richieste delle Province stesse con |’indicazione delle specie.
Anche per la preapertura è evidente la rilevanza, pur con |’ovvio tradizionale riguardo a specifiche peculiarità, di scelte auspicabilmente consimili sul territorio regionale, per le medesime ragioni prima ricordate a proposito dei Calendari provinciali.
Ci rendiamo conto, Assessore, che questa nostra sollecitazione può apparire irrituale ma lo svolgimento o meno della preapertura ed i termini della stessa sono elementi dirimenti per determinare un clima positivo — o al contrario di sfiducia » nel mondo venatorio, giustamente convinto che le opportunità concesse dalla legge debbano essere tradotte in fatti e contemporaneamente desideroso, altrettanto giustamente, di poter individuare meriti delle scelte e responsabilità della loro eventuale mancata adozione.
Con i migliori saluti
Il Presidente
Moreno Periccioli
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( 17 luglio 2013 )
Federcaccia