Dichiarazioni bellicose da parte del mondo ambientalista sulle proposte di semplificazione e apertura alla società nei parchi. Federcaccia Toscana “Dalla nostra regione un contributo importante di idee ed esperienze”.
Sulle pagine di un quotidiano nazionale (La Repubblica 4 aprile 2012 ) sono comparse le prese di posizione di alcune associazioni ambientaliste, a valle di una riunione di Federparchi con il mondo scientifico: nel mirino il processo di riforma della legge 394/91 sulle aree protette avviato dalla XIII Commissione del Senato.
Obiettivo della polemica di queste associazioni, tra gli altri, penalizzare ulteriormente l’attività venatoria nelle aree contigue, precludere alla società, segnatamente al mondo agricolo e alle comunità locali, la presenza nella gestione, pretendere di estendere il territorio su cui i parchi hanno competenza ed escludere l’impiego dei cacciatori, ancorché abilitati, dal controllo all’interno dei parchi.
“Un approccio che elude la sostanza del problema – commenta a caldo Moreno Periccioli presidente di Federcaccia Toscana – perché non affronta il tema della gestione unitaria del territorio, di tutto il territorio. Serve una visione complessiva ed il coinvolgimento di più soggetti; la soluzione di ampliare le competenze dei Parchi sul territorio circostante appare decisamente inadeguata, anche considerando i non eccelsi risultati finora conseguiti dai parchi stessi. Noi auspichiamo che la riforma proceda nella direzione giusta, con il coinvolgimento pieno nella gestione, per primi, di agricoltori e cacciatori. Che senso ha spendere centinaia di migliaia di euro per mantenere gli equilibri faunistici nei parchi, quando i cacciatori, come hanno dimostrato, sono capaci di farlo con soddisfazione di tutti e senza costi”.
Sulla necessità della riforma è d’accordo anche Coldiretti: “Si tratta di una scelta ampiamente condivisa da Coldiretti visto che ormai sono trascorsi ben 20 anni dall’entrata in vigore della legge e l’agricoltura, all’interno dei parchi- sono dichiarazioni rilasciate all’avvio delle consultazioni – ha assunto un ruolo determinate nella tutela e valorizzazione dell’ambiente…
Oltretutto, alcune norme della legge non hanno prodotto i risultati sperati e, quindi, è opportuno che si ridefinisca il quadro legislativo. I primi emendamenti che sono stati presentati affrontano alcuni elementi di criticità della legge sul piano della gestione dei parchi e su quello della semplificazione delle procedure…”.
Non tutte le associazioni ambientaliste poi sono su posizioni “integraliste” e di chiusura pregiudiziale. Per Legambiente “Agricoltori ed enti locali non sono il lupo cattivo. Non bisogna avere paura di modificare la legge 394/91 sui parchi per rilanciarne la funzione e renderli più efficienti Il percorso parlamentare di modifica della norme – lo dice il presidente Vittorio Cogliati Dezza – lungi dall’essere concluso, va nella giusta direzione prevedendo provvedimenti che velocizzano le nomine, semplificano la governance degli enti parco, liberano dalle pastoie della cattiva politica e sburocratizzano organismi che rischiano, così restando, di apparire inutili carrozzoni.
Fa sorridere il timore manifestato dalle cinque associazioni (Fondo Ambiente Italiano, Italia Nostra, Mountain Wilderness, Lipu e Wwf autori di un appello per fermare la riforma che secondo loro rischia di stravolgere i parchi Nazionali ndr) per la presenza di agricoltori e il maggior peso che avrebbero gli enti locali nei nuovi assetti.
Il mondo dell’agricoltura (e della pesca) è stato un valido alleato in questi venti anni, il soggetto che forse più di tanti altri ha permesso di realizzare parchi in territori vivi e di coniugare la tutela dell’ambiente con l’agricoltura di qualità e le produzioni tipiche, un settore di spinta di quella green economy sulla quale il Paese dovrebbe puntare”.
Il dibattito è solo agli inizi; Federcaccia Toscana è convinta che proprio dalla nostra regione (dove anche di recente, è il caso degli ungulati nel Parco Nazionale dell’Arciperlago Toscano, è emersa la totale inadeguatezza delle regole e degli strumenti vigenti) possa arrivare un contributo di idee ed esperienze utile a superare gli steccati ideologici. Federcaccia Toscana lavora per questo.