Federcaccia Toscana polemizza sul comunicato “imbarazzate” di Coldiretti Toscana riguardo l’istituzione dei Centri di Assistenza Venatoria (CAV).
Coldiretti accusa la Regione Toscana di blitz elettorale in favore dei cacciatori per proposte normative in realtà legittime e dovute e minaccia l’apertura di ostilità. Federcaccia Toscana: “Se Coldiretti, come siamo convinti, vuol davvero risolvere i problemi dei danni, metta tutta la propria forza, che è grande, nel progetto di cambiamento che abbiamo condiviso”. “Imbarazzante e sorprendente il comunicato di Coldiretti Toscana. Coldiretti contesta il provvedimento che istituisce i Centri di Assistenza Venatoria (CAV) e che consente alle associazioni venatorie di organizzarsi per svolgere attività di servizio procedimentale nei confronti della pubblica amministrazione ed in favore dei propri associati cacciatori.
Eppure si tratta, in realtà, di un atto che supera un ritardo di oltre dieci anni, che si limita ad introdurre per le associazioni venatorie le stesse possibilità offerte alle organizzazioni agricole, prima dalla legge Toscana e poi da quella nazionale. Coldiretti svolge egregiamente, appunto da oltre dieci anni, questi servizi per conto della Pubblica amministrazione ed a favore dei propri associati agricoltori. Non si capisce perché una medesima assistenza non debba essere disponibile per i cacciatori, né il motivo per cui a fornirla non debbano essere le associazioni venatorie.
Dov’è il blitz elettorale? Dov’è la norma pro-cacciatori? Sull’emendamento, anch’esso contestato da Coldiretti, volto a precisare che il comitato di gestione rimborsa i danni nei limiti delle disponibilità di bilancio è imbarazzante persino discutere. Chiunque abbia una vaga idea dei compiti e delle responsabilità degli amministratori sa che così è e così deve essere: i comitati di gestione ed i loro componenti – anche gli agricoltori che ne fanno parte dunque – sono responsabili nei limiti delle disponibilità di bilancio, non possono e non devono essere chiamati a rispondere per la mancata erogazione di fondi che il bilancio non ha. Precisarlo, a tutela degli amministratori e delle risorse pubbliche amministrate, è un atto dovuto, scevro da ogni e qualsiasi diversa implicazione.
In materia di prevenzione e risarcimento dei danni, questione che niente ha a che fare con gli emendamenti oggetto di polemica, ricordiamo, come dovrebbe ricordare Coldiretti, il lavoro comune di questi anni e la convergenza nell’individuazione delle soluzioni, con speciale riguardo alla necessità inderogabile di una rivisitazione puntuale delle norme nazionali, per chiarire inequivocabilmente la competenza esclusiva delle Regioni nelle scelte di gestione della fauna selvatica e per ottenere il trasferimento sul territorio, da parte dello Stato, delle risorse dovute.
Un passaggio indispensabile per l’efficacia della programmazione e per ricondurre la presenza e la densità della fauna selvatica sul territorio a livelli sostenibili per l’attività agricola e, in generale, per l’ambiente e la biodiversità. Sappiamo noi e sanno gli agricoltori, avendo assieme dato un contributo importante, che in Toscana legge, regolamenti e piani regionali contengono tutti gli elementi per il conseguimento di questi risultati, e sappiamo che l’attuazione di queste scelte è condizionata, ostacolata, spesso del tutto impedita dai vincoli di leggi nazionali nate quando la condizione faunistica era diversissima dall’attuale.
Non è un rinvio alle responsabilità di altri, ma un richiamo alla consapevolezza di una battaglia di interesse comune di cacciatori ed agricoltori e, riteniamo, della società.
Federcaccia Toscana ha presentato in questi giorni ai candidati parlamentari dei vari schieramenti le proprie proposte, invitandoli a fare il loro dovere come espressione del nostro territorio : proposte del tutto aderenti alle intese con Coldiretti, coerenti con le finalità della normativa regionale, attente ai bisogni del territorio e delle attività produttive e volte al conseguimento degli obbiettivi condivisi.
Se Coldiretti, come siamo convinti, vuol davvero risolvere i problemi dei danni, metta tutta la propria forza, che è, grande, in questo progetto di cambiamento. Perché i danni devono certamente essere risarciti, ma l’ambizione è di prevenirli ed evitarli. I cacciatori, se messi in condizione di farlo, possono contribuire non poco”.
25 febbraio 2013
Federcaccia Toscana