Federcaccia Toscana in un proprio comunicato sulla caccia di selezione critica la posticipazione dell’apertura in quanto costituirebbe “un errore e un danno grave”.
ISPRA “suggerisce” rinvio al 15 agosto! Federcaccia Toscana: da Regione e Province azioni immediate per il mantenimento dell’apertura al 1° agosto “Posticipare l’inizio della caccia di selezione, in particolare al capriolo, al 15 agosto anziché mantenere la data del 1 agosto come negli anni passati comporta inevitabilmente una drastica riduzione ed una grandissima difficoltà di completare i piani di prelievo.
Tutto ciò in un periodo critico per produzioni agricole di pregio con la conseguenza di incremento dei danni e dei conflitti sul territorio. Uno schiaffo al mondo della caccia e una grave sottovalutazione dei problemi dell’agricoltura”.
Queste il commento a caldo del Presidente di Federcaccia Toscana, Moreno Periccioli, alla lettura del parere dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) sui tempi di caccia agli ungulati, parere chiesto dalla Regione che aveva predisposto un atto che riproponeva, per le specie interessate, gli stessi tempi dell’anno passato, con apertura il 1 agosto.
“Ispra ancora una volta” prosegue Periccioli “sembra vivere dentro una campana di vetro, sordo ad ogni argomentazione che abbia a che vedere con la realtà. Le popolazioni di ungulati sono enormemente cresciute negli ultimi anni, in molte zone della Toscana sono un problema per gli equilibri faunistici e la biodiversità oltre che per l’agricoltura, i piani di prelievo approvati dallo stesso Ispra sono notevolmente sottostimati rispetto all’obbiettivo di mantenere densità ottimali: di fronte a questa situazione, anziché aumentare lo sforzo di caccia per riequilibrare le cose, Ispra esprime un parere che lo riduce. A che gioco giochiamo?”
“Federcaccia Toscana”, continua il Presidente Regionale dell’Associazione, “chiede a questo punto azioni immediate da parte delle Istituzioni che, ai sensi delle norme regionali, sono competenti a decidere gli interventi in materia.
Si valuti intanto, anche alla luce del recente pronunciamento del Governo attraverso la risposta ad una interrogazione parlamentare del Sottosegretario Braga, la possibilità che resta comunque alle Province di deliberare l’apertura al primo agosto, essendo il parere di Ispra, come riaffermato dal Sottosegretario, obbligatorio ma non vincolante. Motivazioni ed argomentazioni adeguate non mancano.
Le Province ( e in caso di mancato intervento delle Province la Regione che può esercitare il potere sostitutivo), inoltre, hanno piena competenza per decidere, in presenza di densità eccessive di ungulati e di conseguenti danni alle produzioni agricole, piani straordinari di gestione e piani di abbattimento in ogni periodo dell’anno, avvalendosi dei cacciatori abilitati e fra essi dei cacciatori di selezione.”
Un’ultima sottolineature Periccioli la dedica al risarcimento dei danni: “ L’agricoltura ha diritto pieno al risarcimento dei danni. C’è però la diffusa credenza che per far fronte ai risarcimenti si possano e si debbano utilizzare soltanto i soldi provenienti dalle tasse versate dai cacciatori. Una credenza che, forse, spinge qualcuno a lavarsene le mani: tanto pagano i cacciatori.
La legge dice una cosa diversa, cioè che nel fondo costituito da ogni regione per la prevenzione ed i risarcimenti dei danni affluisce anche una percentuale dei proventi delle tasse regionali sulla caccia.
Ricordo questo particolare perché sia chiaro a tutti che la limitazione della caccia, con conseguente aumento dei danni e dunque dei risarcimenti (qui si parla di ungulati, stessa cosa per gli storni ad esempio), finirà fatalmente per pesare su altre voci dei bilanci degli Enti. Per quanto ci riguarda vorremmo che le risorse disponibili, non solo quelle delle tasse venatorie, venissero utilizzate per prevenire e produrre, non per risarcire danni. Tanto più quando un’adeguata gestione potrebbe benissimo evitarli.”
Firenze, 20 luglio 2012
Federcaccia Toscana