Successo per il seminario Federcaccia tenutosi a Gubbio, dal quale è merso che il futuro della caccia è improntato sui ripopolamenti e nella gestione dell’habitat.
Dalla qualità dei ripopolamenti dipende il futuro della moderna attività venatoria. Successo di pubblico per il seminario: “Ripopolamenti: il futuro della caccia?”, svoltosi la scorsa settimana a Gubbio e fortemente voluto dalla sezione comunale della Federazione Italiana della Caccia. Dedicata alle tematiche relative alle modalità, qualità, tempi di immissione dei galliformi, fagiani, starne e pernici rosse, nel territorio destinato alla caccia programmata, l’iniziativa – fatta propria anche dalla sezione provinciale della Federcaccia Perugia – ha richiamato un gran numero di appassionati, ed ha inoltre visto la qualificata partecipazione della dottoressa Giorgia Romeo, responsabile dell’ufficio fauna stanziale nazionale della Fidc, del presidente nazionale dell’associazione, Gian Luca Dall’Olio e di quello regionale Franco Di Marco.
Ha aperto i lavori il presidente della sezione comunale Fabrizio Mengoni, che ha fatto gli onori di casa prima di dare il microfono alla Romeo per ascoltarne la relazione tecnica. La dottoressa, con la grande competenza che la contraddistingue, ha ripercorso le modalità e l’importanza della pratica dei ripopolamenti dei galliformi e le problematiche emerse nel tempo; un’azione importantissima che non può essere condotta con superficialità, e che negli ultimi anni ha mostrato crescenti problemi.
Due, in particolare, sono le strade da seguire per rendere efficaci e sostenibili le azioni di ripopolamento: da un lato approfondire la conoscenza delle esigenze alimentari, fisiologiche e comportamentali della selvaggina, per selezionare riproduttori sempre più validi da immettere; dall’altro curare e ripristinare gli habitat naturali idonei ai selvatici stanziali, indispensabili alla conservazione e riproduzione della fauna.
In chiusura, la Romeo ha illustrato il progetto sulla reintroduzione della pernice rossa che sta portando avanti in Provincia di Grosseto, progetto attraverso il quale è stato recuperato un ceppo puro di Pernice Rossa (Alectoris Rufa). Un’iniziativa molto interessante, sulla quale anche Federcaccia Umbra intende lavorare per ottenere migliori risultati anche nel territorio regionale.
Durante il dibattito, il vicepresidente nazionale Massimo Buconi ha rimarcato l’importanza della raccolta dati scientifici, la formazione e l’aggiornamento quali uniche strade da percorrere per garantire un futuro all’attività venatoria, a cominciare dalla lettura dei dati dei tesserini dei singoli cacciatori. Buconi ha inoltre annunciato ai presenti la nascita dell’ufficio caccia di Federcaccia Umbra, che si occuperà di fauna stanziale e migratoria, e del quale faranno parte giovani federcacciatori laureati che avranno il compito di concepire e portare avanti specifici progetti sulle singole specie.
Il presidente Nazionale Dall’Olio ha concluso la giornata con un intervento a tutto campo, ricordando la volontà di Fidc di dare vita ad una nuova associazione aperta a tutti, senza l’intenzione di assorbire nessuno ma con l’obbiettivo di dare maggiore forza al mondo venatorio, affinché cessi di vivere nell’attesa di proposte esterne non sempre migliorative o disinteressate, ma sia capace di formulare autonomamente proprie proposte credibili e sostenibili a partire dalla modifica della Legge 157/92.
Il presidente si è poi soffermato sull’importanza di appuntamenti come quello appena concluso che sicuramente contribuiscono a rilanciare l’immagine del cacciatore, formandolo e collocandolo come vero gestore del territorio, capace di promuovere e valorizzare una caccia corrispondente alle esigenze poste dai tempi che viviamo.
12 marzo 2013
Federcaccia