Federcaccia: Sicilia, in una lettera all’assessore regionale forti critiche al nuovo Calendario Venatorio valido per la Stagione di caccia 2013-2014, “Necessarie modifiche”.
Il Consiglio Regionale della Sicilia della Federazione Italiana della Caccia e l’Ufficio Avifauna Migratoria FIdC hanno scritto all’Assessore regionale in merito al Calendario Venatorio siciliano 2013-2014. Di seguito il testo della lettera
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Egregio Assessore,
1. riduzione della mobilità per la migratoria per i cacciatori siciliani: la scelta di ridurre a 2 soli ATC la mobilità, consentendo la caccia al solo colombaccio, è un’invenzione inaspettata ed inaccettabile. Tale provvedimento di fatto limita moltissimi cacciatori ad esercitare al caccia alla migratoria solo nel proprio ATC di residenza anagrafica, poiché, stante la consolidata possibilità di cacciare in 4 ATC in mobilità per la migratoria, moltissimi cacciatori siciliani, non dediti alla caccia alla stanziale, cioè la maggior parte, da anni non richiedevano più ATC di residenza diversi da quello spettante di diritto. La sentenza della Corte Costituzionale del 2000 si riferiva al periodo in cui la mobilità era aperta dopo il 1 novembre su tutto il territorio siciliano senza limitazione di ambiti. Quindi ad oggi l’attuale disposizione dei 4 ATC non è stata oggetto di nessun rilievo dalla Giurisprudenza. Il ricorso per motivi aggiunti prodotto dalle associazioni ambientaliste nel corso di quest’anno non è ancora stato esitato in sentenza dunque non vi è un solo motivo per restringere in modo così penalizzante le possibilità di caccia ai cacciatori siciliani. Le facciamo presente che moltissime regioni italiane consentono la mobilità per la caccia alla migratoria sul territorio regionale con vari metodi (es. tele prenotazione in Emilia Romagna, limite di 20 giornate da appostamento temporaneo in Toscana, 10 giornate con preventiva richiesta all’ATC in Lombardia etc. etc.). Non è certo questa la sede per stabilire se la scelta dei 4 ATC fatta a sua tempo dalla Sicilia sia corretta o meno, tuttavia concorderà con FEDERCACCIA che non possono certo essere i cacciatori a pagare dazio adesso per una scelta fatta 12 anni fa dalla regione, ancora mai oggetto di censura da nessun organo giudiziario. Le chiediamo di rivedere questo provvedimento consentendo la mobilità per tutte le specie di avifauna migratoria in almeno 2 ATC diversi da quello di residenza.
2. Divieto di caccia ai cacciatori extraregionali in pre apertura: tale limitazione nega un diritto di caccia a cacciatori regolarmente iscritti agli ATC (uno solo senza alcun tipo di mobilità) che abitano fuori regione. Questi cacciatori sono ammessi ad un solo ATC siciliano in una percentuale stabilita in relazione alla densità venatoria, quindi la loro presenza sul territorio risponde pienamente ai criteri del legislatore. Non si comprende quindi la ragione di privare un diritto acquisito. In varie regioni italiane i cacciatori iscritti ad ATC situati in regioni diverse da quella di residenza possono praticare la pre apertura (Lazio, Veneto, Toscana, Piemonte, Umbria, Marche etc.) con l’unico vincolo, e solo in alcune di queste Regioni, di accordi di reciprocità fra le diverse Amministrazioni. Inoltre abbiamo spesso letto le Sue parole in favore della caccia come risorsa economica, e Le garantiamo che tale disposizione di fatto toglie dalle tasche di molti imprenditori siciliani diverse migliaia di euro. Infatti molti cacciatori extraregionali (molti dei quali nativi della Sicilia o originari) si trasferivano in Sicilia giorni prima dell’apertura del 1 settembre alloggiando in agriturismi, frequentando ristoranti etc.. Ovviamente l’attrattiva era la pre apertura alla tortora ed al colombaccio, specie particolarmente presenti in Sicilia. Le chiediamo di rivedere questo provvedimento consentendo ai cacciatori extra regionali regolarmente iscritti all’ATC di poter effettuare la pre apertura.
3. Stagione di caccia specie colombaccio: come abbiamo già avuto modo di farLe presente, la specie oggi sul calendario subisce una sospensione di un mese intero di caccia in gennaio per poi riaprire per la prima decade di febbraio. Tutto questo quando è già stato cacciato anche in pre apertura. Le chiediamo: qual è il senso di questo provvedimento? Forse far dire a qualcuno che per la prima volta in Sicilia si va a caccia in febbraio? Ci permettiamo di farLe presente che, in rispetto dell’arco temporale, e in rispetto di principi di buona gestione della specie, o si sceglie la caccia in pre apertura e nel mese di settembre, oppure si apre al 1 ottobre e si chiude il 10 febbraio. Data la forte presenza di popolazioni nidificanti e residenti in Sicilia il colombaccio ha assunto negli ultimi anni un sempre maggiore interesse venatorio, in particolare all’inizio della stagione venatoria; quindi la nostra proposta è di cacciarlo in settembre sia in pre apertura che dal giorno 15, senza fare i 10 giorni di febbraio. La specie infatti riveste un interesse venatorio anche in inverno, (periodo in cui diverse specie non sono più cacciabili), quindi la sospensione di un mese intero in gennaio risulta fortemente penalizzante oltre che insensata. Le chiediamo di rivedere questo provvedimento consentendo la caccia in tre o quattro giornate fisse dal 1 settembre al 14 settembre, e successivamente dal 15 settembre al 26 dicembre con riapertura dal 1 gennaio al 30 gennaio.
4. Chiusura della caccia alle specie beccaccia e cesena: da alcuni anni questa FEDERAZIONE ha scelto di contrastare le limitazioni alla caccia, proposte dall’ISPRA e dagli ambientalisti, con i dati ed i documenti che regolano la caccia nell’Unione Europea, ovvero documento “ORNIS Key Concepts” e “Guida alla disciplina della caccia nell’ambito della direttiva Uccelli”. Per le due specie beccaccia e cesena purtroppo il dato Key Concepts italiano prevede che la migrazione pre nuziale cominci nella seconda decade di gennaio, quindi, utilizzando la decade di sovrapposizione prevista dalla Guida e dall’ISPRA come facoltà delle regioni, si può arrivare al massimo al 20 gennaio. Non sono purtroppo disponibili dati regionali per la Sicilia che dimostrino una differenza nei tempi di migrazione, che potrebbe consentire di discostarsi dal dato Key Concepts nazionale (come invece possibile per il tordo bottaccio). Per questo motivo la data di chiusura per le due specie idonea secondo i documenti UE è il 20 gennaio, ed averla portata al 30 gennaio nel CV da Lei proposto è un’offerta sul piatto d’argento agli ambientalisti per il ricorso, che nel caso della beccaccia, potrebbe portare poi alla chiusura proposta dall’ISPRA al 31 dicembre. Le chiediamo di rivedere questo provvedimento portando la chiusura delle due specie al 19 gennaio. Siamo a disposizione per fornire ai Suoi uffici le necessarie motivazioni.
5. Apertura della caccia alle specie alzavola, codone, fischione, mestolone, marzaiola, germano reale, canapiglia, folaga, gallinella d’acqua, porciglione, beccaccino, frullino, merlo dal 2 ottobre invece che dal 15 settembre: tutte queste specie sono cacciabili secondo la legislazione nazionale e regionale dalla terza domenica di settembre e non dall’inizio di ottobre. L’apertura due settimane più tardi è una penalizzazione ingiustificata per i cacciatori siciliani, poiché molte delle specie elencate sopra sono già presenti in Sicilia con buone densità, sia perché sono preseti popolazioni residenti o che hanno nidificato in Sicilia (folaga, germano reale, gallinella d’acqua, merlo) sia perché per alcune è già cominciata la migrazione post nuziale (marzaiola, mestolone, codone, beccaccino). La valutazione dell’ISPRA che propone l’apertura al 2 ottobre è facilmente superabile in quanto il presunto disturbo nelle zone umide è ininfluente in Sicilia visto il numero di aree protette (argomentazione presente nelle premesse al calendario), sia perché il periodo riproduttivo di tutte le specie è finito al 15 settembre secondo il documento europeo Key Concepts. In particolare Le facciamo presente che il merlo è consentito addirittura in pre apertura in alcune regioni con parere favorevole dell’ISPRA. Inoltre l’apertura alla terza domenica di settembre è in atto in numerose regioni italiane, come Calabria, Lombardia, Marche, Umbria, Toscana, Emilia Romagna, Friuli. Le chiediamo di modificare la data di apertura delle specie sopra elencate spostandola al 15 settembre. Siamo a disposizione per fornire ai Suoi uffici le necessarie motivazioni.
6. Divieto di caccia al combattente: questa specie risulta cacciabile in Italia per leggi europee, nazionali e regionali. Nella scorsa stagione è stato cacciabile in Calabria, Marche, Toscana, Veneto e Friuli. Esistono argomentazioni forti ed inoppugnabili per discostarsi dal parere ISPRA, che hanno consentito di superare il vaglio del TAR Veneto che con sentenza (vedi allegato) ha stabilito nel 2011 che le motivazioni portate dalla regione erano sufficienti per discostarsi dal parere ISPRA. Nel corso di questi 2 anni le evidenze scientifiche a supporto della cacciabilità sono aumentate con altri lavori sulla demografia della specie. Le chiediamo di rivedere questo provvedimento inserendo la specie nel CV dal 15 settembre al 30 ottobre con limitazione di capi giornaliera e stagionale. Siamo a disposizione per fornire nuovamente ai Suoi uffici le necessarie motivazioni.
7. Divieto di caccia all’alzavola negli ATC SR2, RG2 e TP2: la specie alzavola è l’anatide più comune in Sicilia, e per questo è la specie più abbattuta dai cacciatori siciliani fra gli anatidi (vedi dati prelievo regione Sicilia). Il divieto totale di caccia negli ATC sopra citati risulta quindi assolutamente inaccettabile e infondato scientificamente. La proposta ISPRA di divieto si basa sulla possibile confusione con l’anatra marmorizzata. Le facciamo presente che l’anatra marmorizzata si è insediata per la prima volta in Sicilia in zone umide che allora erano aperte alla caccia (pantano Leone nel 2001 e pantani della Sicilia sud orientale nel 2006) ritornandovi in anni successivi, sempre in cui la caccia era aperta. In particolare nel pantano Leone la chiusura della caccia ha coinciso con la scomparsa dell’anatra marmorizzata. Questi dati scientifici fondati sul metodo sperimentale sono già una buona argomentazione per discostarsi dal parere ISPRA, ma si possono aggiungere regolamenti prudenziali che accolgono le istanze di cautela senza divieti totali di caccia. Le chiediamo di rivedere questo provvedimento riammettendo la caccia all’alzavola negli ATC TP2, SR2 e RG2. Siamo a disposizione per fornire ai Suoi uffici le necessarie motivazioni
8. Carnieri giornalieri e stagionali: il CV approvato si adegua in modo pedissequo al parere ISPRA per quanto riguarda i carnieri giornalieri e stagionali consentiti ed in alcuni casi addirittura il Calendario Venatorio introduce limiti di carniere che nemmeno l’ISPRA ha proposto ( Alzavola, Folaga, Germano Reale ed altri). Le facciamo presente che questi quantitativi sono stati modificati in aumento nei calendari di molte regioni italiane, e i ricorsi al TAR proposti contro i provvedimenti sono stati vinti, (Lazio, Veneto) dalle amministrazioni che avevano motivato il discostamento dal parere ISPRA. In particolare per alcune specie di particolare tradizione venatoria in Sicilia, i prelievi consentiti sono ridicoli in relazione all’abbondanza delle specie (tortora 5 capi al giorno, allodola 10 capi al giorno). Per entrambe queste specie sono disponibili motivazioni eccellenti che hanno portato ad esempio in Lazio a raddoppiare il carniere per l’allodola, ed il TAR ha respinto il ricorso. Analogamente in Veneto il CV ha consentito di abbattere 10 tortore invece di 5 al giorno ed il TAR ha respinto il ricorso. Le chiediamo, almeno per queste due specie, di rivedere il provvedimento adottato raddoppiando i carnieri giornalieri e stagionali consentiti. Siamo a disposizione per fornire ai Suoi uffici le necessarie motivazioni.
Il Presidente Regionale FIdC, Giuseppe La Russa
Il Resp. Naz.le Uff. Avifauna Dott. Michele Sorrenti
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Federcaccia
( 21 giugno 2013 )