Sembra proprio di essere ritornati ai tempi di Giulio Cesare per la rapidissima vittoria ottenuta contro Farnace, mentre oggi questa “fulminea vittoria” è servita solo al mondo ambientalista per bloccare ancora una volta il Calendario Venatorio di quest’anno suscitando rabbia e stupore tra i Cacciatori siciliani e magari cercando di metterli l’uno contro l’altro. Ormai siamo abituati ad osservare come ogni anno si ripetono sempre le stesse cose. Il solito ritornello che parte dal parere ISPRA per arrivare al mondo ambientalista per poi chiudersi, quasi con lo stesso rituale, nelle aule di un Tribunale. Quest’anno, con stupore, ed al contrario degli altri, il ricorso degli ambientalisti è stato presentato al TAR Catania invece che a Palermo.
Nessuno riusciva a darsi una spiegazione logica del perché di questa scelta che vedeva per la prima volta, se non erriamo, presentare il ricorso al TAR Catania e per giunta in data 30 Agosto con immediata ordinanza emessa l’indomani nella serata del 31 Agosto! La spiegazione, molto chiara ed autorevole, è arrivata successivamente da parte del TAR Palermo con ordinanza del 16/09/2021 alla luce della quale dovremmo dire: SIAMO ALLE SOLITE ED I CONTI NON TORNANO.
Dopo quest’ultima ordinanza riteniamo che ci siano tutti i presupposti per riaprire sin da subito la caccia per il restante periodo del mese di Settembre, a giornate fisse, al Coniglio selvatico, Colombaccio, Merlo, Gazza e Ghiandaia anche perché nessuna contrarietà era stata espressa da parte dell’ISPRA nel parere dato al Calendario Venatorio siciliano. Riteniamo, altresì, che l’Assessore possa chieder al TAR Catania, vista l’ordinanza del TAR Palermo, la revoca in autotutela dell’originaria ordinanza. E’ normale che i cittadini Cacciatori, perché sino a prova contraria siamo anche noi dei cittadini che lavorano e che fanno parte della società civile, ognuno con il proprio ruolo, dobbiamo subire le invenzioni dell’anno sui Calendari Venatori?
Anni fa la Sicilia era la prima Regione dove la Caccia si apriva subito dopo il 15 di Agosto mentre oggi, in barba alle Leggi e seguendo furbizie, fantomatici pareri, non vincolanti, o circolari emanate da vari funzionari, ai quali la Caccia non va giù, dobbiamo subire tutto questo? L’esercizio venatorio è un diritto per i cacciatori, riconosciuto dalla legge, e per questi motivi pretendiamo essere tutelati (Fonte: Federcaccia).