La Federcaccia di Savona ha organizzato un incontro tra i capisquadra della provincia per parlare di sicurezza nei boschi durante l’attività venatoria. Nei giorni scorsi si è verificato un tragico incidente in cui è morto un cercatore di funghi, dunque era necessario fare chiarezza. L’associazione ha spiegato di non voler accettare nessun insulto e di considerare la caccia un’attività fondamentale per la salvaguardia del bosco.
Inoltre, il mondo venatorio savonese non si sente pericoloso, anzi tutti i capisquadra sono considerati responsabili e rispettosi delle regole. Non sono mancate le proposte per migliorare le prossime battute. In particolare, si è parlato della possibile segnalazione delle zone in cui è in corso l’attività venatoria, anche se già esistono dei cartelli all’ingresso di ogni sentiero.
Un altro accorgimento utile potrebbe essere quello delle squadre di Finale Ligure, abituate a iniziare la caccia molto presto per poi terminare non oltre le 10:30. Le pettorine rifrangenti sono un altro strumento da valutare e approfondire. Non va sottovalutato l’incarico assegnato a un esperto balistico, il quale dovrà fornire una relazione sulle armi più comuni che si impiegano durante la caccia nel Savonese, in modo da comprendere la loro effettiva sicurezza.