Si è svolta a Roma l’Assemblea Nazionale di Federcaccia in cui si è parlato del futuro della caccia e dell’associazionismo venatorio, “in cammino verso l’unità”.
Riuniti a Roma i dirigenti nazionali e provinciali FIdC hanno incontrato i presidenti nazionali delle principali AAVV per parlare del futuro della caccia e individuare un percorso che porti a un nuovo soggetto associativo aperto a tutto il mondo venatorio Si è svolta come di consueto a Roma l’Assemblea Nazionale di fine anno che vede riunire i presidenti provinciali della Federazione Italiana della Caccia provenienti da tutte le regioni per incontrare e confrontarsi con il Consiglio di Presidenza sui temi propri della vita associativa e quelli più ampli del mondo venatorio nel suo complesso.
E proprio su questo aspetto in particolare questa ultima Assemblea nazionale ha rivestito un momento di grande importanza verso quell’obbiettivo di ricostituire un fronte unico delle associazioni venatorie cui l’attuale Consiglio di Presidenza tende convintamente e che sin dall’inizio del suo mandato ha perseguito di pari passo con l’impegno del progetto “Federcaccia di domani” volto a una rivisitazione delle dinamiche e delle strutture interne della Federazione stessa, trovando condivisione e partecipazione unanime di tutti i quadri dirigenti. “Per far sì che la caccia ritrovi peso e considerazione – ha dichiarato il presidente nazionale Gian Luca Dall’Olio – stiamo dando corpo a un nuovo soggetto associativo aperto a tutti, senza volontà di assorbire nessuno. È un’apertura che la Federcaccia sente il dovere di fare per adempiere pienamente al suo ruolo di associazione venatoria e al compito di garantire un futuro a tutta la caccia italiana”.
E a questo invito al dialogo su un tema sentito fortemente da tutti gli appassionati hanno risposto e sono stati ospiti all’Assemblea Osvaldo Veneziano, presidente nazionale dell’Arcicaccia; Lamberto Cardia, presidente nazionale Enalcaccia; Giovanni Bana, presidente onorario, e Massimo Marracci, presidente del Comitato esecutivo AnuuMigratoristi, in rappresentanza del presidente nazionale Marco Castellani, impossibilitato a presenziare; il presidente del Cpa Alessandro Fiumani, con il segretario nazionale Paolo Leonardi. Tutti, pur con ovvie e diverse sfumature nel disegnare il modo migliore per raggiungerla e non senza evidenziare le possibili difficoltà, hanno espresso il loro convincimento sulla necessità di compiere un passo che mettendo insieme le diverse culture venatorie consenta di affrontare la sfida di un rilancio dell’immagine, ma anche della sostanza, della caccia nella società civile, facendo fronte comune contro i continui attacchi politici, mediatici e le forzature e storture applicative della legislazione nazionale ed europea, che impediscono il regolare e sereno svolgimento dell’attività venatoria.
“Qualcosa di nuovo si sta muovendo, ci stiamo liberando di vecchiume e tabù, e così come avviene per le associazioni ambientaliste non ci faremo più la guerra fra noi – ha sottolineato il vicepresidente Lorenzo Carnacina – Tutte le forme di caccia hanno pari dignità e quindi la caccia va difesa nel suo complesso. Abbiamo uomini ed esperienze per farlo”.
“Con l’unità – gli ha fatto eco il vicepresidente Antonio D’Angelo – ci rinnoveremo e ci riapproprieremo pienamente, anche di fronte alla società che lo ignora, della nostra vocazione e ruolo di veri difensori della natura”.
“L’unità deve essere raggiunta gradualmente per dare giuste risposte a tutti i protagonisti durante le diverse fasi del processo”, ha commentato il presidente Dall’Olio chiudendo i lavori. “Riconoscendo a ognuno la possibilità di compiere il proprio cammino secondo le diverse sensibilità e convinzioni, porremo attenzione a tutto il mondo venatorio italiano, disponibili anche a variare l’attuale assetto di Face Italia aprendolo ad altre Associazioni Venatorie riconosciute. Per quanto riguarda il processo intrapreso con AnuuMigratoristi e Cpa proseguiremo con l’individuare insieme norme transitorie per il nuovo soggetto, nel quale sarà mantenuto il rispettivo riconoscimento dato dalla 157. Con l’unità si migliorerà il rapporto con Atc e Ca, colmeremo i ritardi nella ricerca e aumenteremo la nostra capacità di confronto propositivo con tutte le Istituzioni aumentando anche la nostra capacità di essere ascoltati, cercando anche di innalzare e aggiornare la cultura espressa dal mondo venatorio.
Abbiamo il dovere di promuovere con forza questa iniziativa – ha concluso il Presidente Dall’Olio – La nostra richiesta alle Associazioni aderenti è di mantenere lo statuto e gli uffici previsti, apportandovi gli adattamenti necessari. Così come rivolgo ai nostri dirigenti l’invito ad attivare il processo unitario fornendo suggerimenti e riflessioni al dibattito in corso”.
Prossimo appuntamento a marzo, quando prenderanno forma i primi atti costitutivi del nuovo soggetto.
17 dicembre 2012
Ufficio Stampa Federazione Italiana della Caccia