Triste vedere come chi si propone, in realtà senza grossi meriti, come salvatore della caccia italiana ricorra a mezzucci da imbonitori di quarta categoria per vendere una tessera, spargendo menzogne che ben sa essere tali. Ci è giunta segnalazione da numerosi nostri iscritti e dirigenti locali, che rappresentanti di una nota associazione venatoria – non nuova a essere più aggressiva sul mercato delle tessere che nella concreta tutela di caccia e cacciatori – stanno spargendo la voce che Federazione Italiana della Caccia sia a favore della abolizione dell’articolo 842 del codice civile “per mandare i cacciatori a pagamento nelle sue riserve”.
A parte la fantomatica proprietà di Aziende faunistiche che Federcaccia non vanta, la nostra posizione sull’articolo 842 che consente l’accesso dei cacciatori ai fondi altrui è chiara e netta, ribadita pubblicamente anche poche settimane fa. Se non bastasse, analoghe considerazioni sono state espresse nei giorni scorsi dal presidente nazionale Massimo Buconi nel corso dell’ultima riunione della Cabina di regia e riportate nel verbale della stessa, sottoscritto dai rappresentanti di tutte le associazioni presenti, compresi quelli dalla memoria corta e dalla fantasia galoppante. Anche in quella occasione Federcaccia ha ribadito la sua ferma posizione sull’assoluta difesa dell’art. 842 del C.C., nonché dell’art. 1 della legge 157/92 e dei principi in essi contenuti.
L’unica cosa che FIdC, responsabilmente è disposta a fare, e anche questo è stato più volte pubblicamente affermato, è prendere parte a un confronto serio su come una risorsa rinnovabile quale è la selvaggina possa divenire ANCHE una forma di risorsa economica per il sistema e per l’impresa agricola. Una cosa non esclude l’altra, ma sui fondamenti del sistema venatorio italiano Federcaccia non è disponibile a scendere a compromessi: l’842 non si tocca! Dispiace in momenti tanto difficili per la caccia italiana, sotto continuo attacco, dover distogliere tempo ed energie per ribattere a pretestuosi e vergognosi attacchi, provenienti da chi evidentemente ha l’unico vero interesse nel vendere qualche tessera in più.
Non disdegnando però di godere dei vantaggi del sedere a un tavolo dove proprio Federcaccia ha sempre messo in comune per il bene della caccia e di tutti i cacciatori, quale che sia la loro associazione di appartenenza, tutti i risultati dei suoi sforzi in termini umani ed economici. A partire da quelle ricerche che consentono alle Regioni di resistere alle assurde richieste di restrizione di tempi e specie del ministero dell’Ambiente e Ispra, in Italia e in Europa. Evidentemente anche questa è una disponibilità malriposta, che andrà ripensata.