La sezione regionale piemontese della Federcaccia ha deciso di replicare a una notizia che sta circolando, secondo cui l’associazione venatoria avrebbe dichiarato guerra ai tecnici faunistici. FIDC Piemonte ha smentito tutto, ricordando invece di essere riconoscente nei confronti di questi professionisti e del loro lavoro egregio negli Ambiti Territoriali di Caccia e nei Comprensori Alpini. Le mansioni svolte da questi tecnici sono impegnative e qualificate, un dato di fatto che l’associazione non ha mai messo in discussione.
Dopo aver precisato questa situazione, Federcaccia Piemonte ha però espresso dei dubbi in merito al comportamento di alcuni tecnici che mettono in cattiva luce l’intera categoria. Il caso emblematico è quello del camoscio affetto da cheratocongiuntivite infettiva, presentato a un centro di controllo da un federcacciatore a cui è stata rifiutata la richiesta di classificare il capo come “sanitario”. L’associazione ha pubblicato sulla pagina Facebook “Il Nuovo Cacciatore Piemontese” la foto dell’animale, descrivendo quanto accaduto, un comportamento che ha attirato sulla FIDC piemontese tante critiche.
L’associazione ha precisato più volte la propria posizione, ricordando come il tecnico faunistico non si sia comportato bene, tanto che l’Ordine dei Veterinari di Torino ha dato ragione alla Federcaccia e diffidando il Comprensorio Alpino. Tutto ciò non significa però attaccare l’intera categoria dei tecnici, ma soltanto difendere i diritti dei cacciatori e l’onorabilità dei professionisti.