La Federcaccia del Piemonte ha deciso di inviare una lettera ai consiglieri regionali. In particolare, l’associazione venatoria ha ricordato gli ultimi accadimenti di questo mese di novembre, indimenticabili sia per i cacciatori che per i politici. Anzitutto, si sono chiusi i lavori della III Commissione che ha approvato il Ddl 182 sulla caccia, senza dimenticare la sentenza del TAR che potrebbe complicare il percorso di questa stessa legge nell’immediato.
Secondo Federcaccia Piemonte, è la conseguenza di un lavoro fatto male e che non ha tenuto conto delle osservazioni dei cacciatori. In pratica, il Tribunale Amministrativo Regionale ha rimesso alla Corte Costituzionale la legittimità sulle leggi dell’assessore Giorgio Ferrero. Già in passato, come sottolineato dalla FIDC, la Regione ha legiferato su una materia, l’ambiente, che è riservata allo Stato.
L’associazione si è detta irritata per il continuo spreco di denaro pubblico per contenziosi legali puntualmente persi dall’ente locale. L’invito rivolto ai consiglieri è quello di approfondire la materia venatoria e aprire un confronto di idee, senza pregiudizi o prevenzioni. Federcaccia Piemonte non vuole la guerra con i politici, ma semplicemente tutelare 25mila appassionati, senza negoziare la loro dignità. L’unica volontà è quella di esercitare l’attività venatoria sul territorio, come fanno normalmente i cacciatori di tutta Italia.