Anzitutto, in un articolo si parla del TAR che avrebbe “preso a schiaffoni” le associazioni venatorie, circostanza che non corrisponde al vero, visto che la definizione sarebbe più appropriata per la Regione. C’è poi la precisazione in merito al milione e mezzo di euro stanziato dal Piemonte per i danni da cinghiale, soldi che provengono totalmente dai cacciatori.
All’associazione non è piaciuta neanche l’esaltazione della riforma dell’assessore Ferrero, dato che La Stampa ha parlato di un risparmio di parecchio denaro grazie al dimezzamento degli amministratori di ATC e comprensori. Anche questa affermazione è stata giudicata falsa, in quanto ci saranno inefficienze e nuovi costi, in particolare per l’aumento dei rimborsi spese. Un’ultima precisazione ha riguardato il fatto che la caccia in Piemonte non costi un solo euro ai cittadini, essendo a carico dei soli cacciatori.