I rappresentanti di Federcaccia Piemonte hanno deciso di inviare una lettera alla Regione, più precisamente ad Alberto Valmaggia, assessore all’Ambiente, Urbanistica, Programmazione territoriale e paesaggistica, Sviluppo della montagna, Foreste, Parchi. La missiva è motivata con la necessità di affrontare la questione del lupo, argomento di grande attualità anche all’estero. Secondo la sezione locale della federazione, infatti, l’abbandono e lo spopolamento delle montagne degli ultimi anni, insieme all’aumento dei boschi e delle foreste hanno provocato la crescita demografica di ungulati come cinghiali, cervi, caprioli e camosci, con il conseguente ritorno dei predatori carnivori sulle Alpi, vale a dire l’orso, la lince e appunto il lupo.
Nella lettera si parla di avvistamenti e segnalazioni, con danni importanti causate dalle aggressioni al bestiame domestico (anche bovini e cavalli). Per Federcaccia Piemonte la politica è ancora indifferente, ma si sta parlando di un vero e proprio allarme, dato che la presenza è stata rilevata anche nelle periferie e in città. I cacciatori piemontesi sono consapevoli del fatto che il ritorno del lupo sia qualcosa di importante e positivo, un incentivo alla biodiversità e al recupero di antiche selvaticità, però il mondo ambientalista si sta chiudendo a riccio nell’affrontare l’argomento, il quale si è trasformato in un tabù.
Diverse leggi hanno tutelato il lupo, sia in Italia che in Europa, ma nella lettera si far riferimento a come è cambiata la situazione al giorno d’oggi, in cui si mette in discussione lo status legale del predatore. Il progetto Life WolfAlpes viene finanziato dall’Unione Europea: secondo Federcaccia non ha prodotto nulla di rilevante e soprattutto non è riuscito neanche a mappare in maniera precisa gli avvistamenti e a stimare in maniera realistica la consistenza dei lupi in Piemonte e in Italia. Tra gli esempi “virtuosi” che vengono citati ci sono quelli della Svizzera (le autorità contano gli animali con precisione estrema) e della Francia (oltre al conteggio si è deciso di abbatterne alcuni). Ecco perché le parole rivolte all’assessore Valmaggia sono piene di preoccupazione e di perplessità.
I cacciatori vogliono sapere le spese sostenute e gli studi fatti per affrontare la questione, oltre al numero effettivo di lupi presenti sul territorio piemontese. La sezione locale di Federcaccia ha infine ricordato di essere sempre rimasta coerente e con una posizione equilibrata: l’obiettivo non è quello di eradicare o sterminare i lupi, bensì di cominciare a parlare della loro gestione e di controllo numerico. L’invito a Valmaggia, dunque, è di sollevare, nel caso, la questione al Governo e al Ministero dell’Ambiente oppure all’Unione Europea.
Credo sia corretto far sapere ai lettori che il progetto WolfAlpes e finanziato per “9 milioni di euro”dalla comunità europea, di questi finanziamenti ne hanno beneficiato 2 regioni, Piemonte e Lombardia, alcuni parchi e ex amministrazioni provinciali.
un saluto