Federcaccia Piemonte sulla questione della caccia in Regione, “Aggiungi un posto a tavola…??”
“Aggiungi un posto a tavola…??…che c’è un amico in più”…così dovrebbe continuare la celeberrima canzone del maestro Armando Trovajoli, scritta per l’omonimo musical. Per chi non conoscesse la simpatica commedia musicale scritta oltre quarant’anni fa da Garinei e Giovannini, o l’avesse ormai dimenticata, questa ci racconta della volontà del Creatore di mandare sulla terra un secondo diluvio universale per lavare le colpe dell’umanità, e dell’incarico assegnato ad un parroco di montagna di costruire una seconda arca per salvare tutti gli abitanti e animali del paese. La vicenda prosegue tra avvincenti colpi di scena sino al miracolo: la decisione di Dio di interrompere le piogge con l’inevitabile finale che vede tutti seduti intorno al tavolo a festeggiare per lo scampato pericolo. Il posto in più a tavola è per…Lui! Da qualche giorno anche qui da noi si parla d’una “tavola”, ma non c’è di mezzo un castigo divino o un Don Silvestro eroico e volenteroso che cerca di salvare i suoi parrocchiani, qui c’è solo una Regione in difficoltà, il Piemonte, e un suo importante rappresentante, l’Assessore Agricoltura Caccia e Pesca, che deve sanare un errore. Sia chiaro sin da subito, Giorgio Ferrero è persona per bene e noi lo scriviamo convinti, inoltre ci è anche simpatico; a lui nessuno pensa di far indossare l’abito talare o dispensare sacramenti, ma solo ci piacerebbe ricordargli come la caccia sia attività lecita e legittima e lui l’abbia in delega.
E proprio attorno ad un tavolo l’ex presidente regionale Coldiretti vorrebbe ora riunire molti commensali, per parlar di caccia: rappresentanti delle associazioni ambientaliste, amici di quelle agricole, esponenti del mondo scientifico, di ATC e CA e, naturalmente, delle associazioni venatorie. Una ventina di persone in tutto, tanti, forse troppi, e comunque convocati in netto ritardo, a cose già fatte; alcuni di questi, proprio noi cacciatori, delusi e pronti a dar battaglia; altri che invece, al contrario, hanno già brindato, e magari proprio il 13 aprile quando letto il calendario venatorio 2015/16 hanno subito capito come la Regione avesse bistrattato alcuni suoi devoti…parrocchiani, quei cacciatori piemontesi che continuano imperterriti a pagare tasse e balzelli nella speranza d’assistere un giorno al piccolo miracolo che sta loro a cuore: esser considerati al pari degli altri colleghi italiani!
Gli inviti sono stati ormai consegnati e gli ospiti arriveranno presto; noi, le associazioni venatorie, abbiamo scelto tre dei nostri da mandare per difendere quanto previsto da norme e leggi vigenti, con la… mission (quasi) impossible di assemblare in pochissimi giorni quanto la Regione non è stata capace di fare in due mesi: un calendario… appena, appena decente! Impresa complicata, quasi fosse quella di costruire l’arca salvifica della famosa commedia. Il tavolo, battezzato con una certa enfasi “di concertazione”, e da cui dovrebbero scaturire modifiche e migliorie per i cacciatori piemontesi, è dunque pronto ad essere imbandito: di belle speranze (forse), o magari anche solo d’intenzioni, ma lì attorno saremo in tanti, vocianti e tutti pronti a reclamare che venga riempito un solo piatto. Il proprio!
A mescere bevande ai banchettanti i solerti aiutanti del nostro Assessore, quasi ora lui fosse chiamato ad indossare i panni d’un grande Maître di sala parigino. I convitati siederanno al desco e si comincerà. Noi saremo educati, rispetteremo le regole del bon ton e useremo le posate. Esamineremo il nuovo menù, e se non ci convincerà ci alzeremo dal tavolo, non continuando il pranzo insieme agli altri. Siederemo altrove.
Non ce ne voglia dunque l’Assessore, ma non possiamo aspettare i comodi altrui, e le speranze dei cacciatori piemontesi non devono restare legate ai capricci del tempo o agli umori della politica.
Al nostro tavolo comunque di posto ce n’è sarà sempre per tutti, anche per un nuovo amico qualora l’Assessore volesse davvero dimostrarci d’esserlo pure lui. Il tempo c’è ancora, molto poco… ma c’è!
( 27 maggio 2015 )
Federcaccia