L’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) ha prodotto recentemente un bilancio della condizione dell’ambiente in Europa fornendo dati e indicazioni di base utili anche ai decisori politici e gli amministratori. Il Rapporto quinquennale SOER 2020 “State and Outlook of the Environment Report” raccoglie le informazioni ambientali sensibili di numerosi Paesi, oltre a quelli dell’Unione Europea (Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera, Turchia, Albania, Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord, Montenegro, Serbia e Kosovo).
Il quadro non è dei migliori: “soprattutto continua ad andar male la biodiversità, meglio le emissioni, le fonti rinnovabili e l’uso efficiente delle risorse” (http://www.snpambiente.it/2019/12/04/lambiente-in-europa-stato-e-prospettive-nel-2020). A fronte di questo quadro preoccupante per la biodiversità, Federcaccia intende fare responsabilmente la propria parte fino in fondo. È di questi giorni la presentazione del nuovo Ufficio Studi e Ricerche faunistiche ed agro-ambientali che annovera, tra le finalità istitutive, soprattutto l’impegno di incrementare le attività di ricerca applicata alla biologia e gestione sostenibile di diverse specie di interesse venatorio e dei loro habitat. Un primo importante esempio d’impegno concreto dell’Ufficio è il Progetto LIFE PERDIX. Un ambizioso progetto di recupero e reintroduzione della Starna italica (Perdix perdix italica), sottospecie di interesse comunitario, attuato in gran parte con fondi del Programma LIFE dell’Unione Europea e promosso da Federcaccia, unitamente ad ISPRA, Fédération Nationale des Chasseurs (Francia), Parco Regionale del Delta del Po Emilia-Romagna, Legambiente, Carabinieri Forestali e all’ENCI come co-finanziatore.
Per noi cacciatori la Starna è un baluardo, da difendere ad ogni costo. E la Starna italica ci coinvolge direttamente, essendo un endemismo esclusivo del nostro Paese, in virtù del quale l’UE assegna all’Italia il 100% di responsabilità del suo auspicato recupero. Come cacciatori coscienziosi amanti della natura ci siamo sentiti in dovere di promuovere un serio tentativo per recuperare e conservare quanto più è possibile oggi della biodiversità genetica della Starna italica. Non possiamo sottovalutare, infatti, che l’Italia si colloca al margine meridionale dell’areale della specie in Europa (con condizioni ecologiche peculiari) ed è possibile che a tale biodiversità genetica possa essere associata anche una capacità adattativa. Con il Progetto LIFE PERDIX cercheremo quindi di tenere aperto il futuro evolutivo della nostra Starna italica, per quanto oggi possibile, tramandando il suo patrimonio di biodiversità italica alle generazioni future. (Valter Trocchi)