La pianura padana, ambiente fortemente antropizzato e coltivato intensivamente, ospita però una popolazione di pavoncelle nidificanti di circa 6.000-7.000 coppie, giudicata in aumento negli ultimi anni, in contro tendenza rispetto a quanto accade in molti Paesi europei, dove la specie è in declino proprio come nidificante. Numerosi studi hanno dimostrato il ruolo primario della predazione da parte di mammiferi e uccelli sulle uova e sui piccoli di pavoncella, e per questo il Piano d’Azione Internazionale Multispecie, approvato dalla Commissione Europea e dall’accordo AEWA, ha stabilito che il controllo dei predatori sia un’azione prioritaria, insieme al controllo delle pratiche agricole, per riportare la specie a uno stato di conservazione favorevole.
I predatori della specie sono numerosi: volpi, tassi, cornacchie, gazze, gabbiani reali, alcuni aironi. Per salvare la pavoncella è quindi urgente estendere e intensificare su molte specie il controllo dei predatori, altrimenti l’Italia non adempie le prescrizioni del Piano d’Azione Internazionale. Federcaccia si augura che le Amministrazioni Pubbliche coinvolte agiscano in questa direzione, così come viene normalmente fatto per le prescrizioni europee che chiedono di limitare l’attività venatoria (Federcaccia).