Tale non è sembrato evidentemente nemmeno ai responsabili della vigilanza faunistica regionale, che infatti ne hanno disposto l’abbattimento dopo aver fatto in modo che la sua presenza non causasse pericoli per la cittadinanza. Una storia di Natale senza lieto fine, dunque? No. Più semplicemente l’ennesima dimostrazione che qualcosa non sta andando per il verso giusto nel nostro Paese nei rapporti con la fauna selvatica, in special modo quella invasiva di cui il cinghiale rappresenta l’esempio più evidente, che ormai rappresenta oltre che una fonte di danno per le campagne e gli agricoltori anche un problema sempre più rilevante per l’incolumità pubblica, in particolar modo per gli automobilisti.
I dati diffusi ieri da Regione Lombardia parlano di 803 sinistri causati da fauna selvatica nel 2018. E non è neppure la regione più interessata, oltre al fatto che molti sono gli incidenti non denunciati per le difficoltà o l’impossibilità di ottenere un risarcimento. Crediamo sia giunto il momento che la politica nazionale e il legislatore si occupino seriamente del problema, come già tanti amministratori locali fanno fra mille difficoltà e pastoie burocratiche. I primi a ringraziare saranno proprio i selvatici.