Il Documento conclusivo dell’incontro tra Coldiretti e Federcaccia Toscana tenutosi a Firenze il 29 Febbraio 2012 segnando un’intesa per la tutela della biodiversità, dell’attività agricola e dell’attività venatoria.
Gli “Indirizzi per la gestione faunistico-venatoria” del Piano Regionale Agricolo Forestale muovono coerentemente sulle linee delle modifiche introdotte nel 2010 alla L.R: 3/94, dettando gli obbiettivi generali e specifici, le strategie, le priorità e gli strumenti di intervento per la gestione faunistica, in una ottica che mira a superare le frammentazioni dei comparti e territoriali: una innovazione rilevante nel percorso della governance faunistica e venatoria, con il Piano Regionale che si trasforma, da momento di coordinamento dei Piani Provinciali, in strumento reale di pianificazione dettato da una logica complessiva.
La Legge finalizza la pianificazione faunistico-venatoria al conseguimento dell’obbiettivo della biodiversità, che significa raggiungere densità ottimali delle specie selvatiche, la loro conservazione, la coesistenza con le altre specie, la salvaguardia degli habitat naturali, la tutela delle attività produttive agricole e forestali: finalità per le quali sono essenziali diverse condizioni, fra cui il pieno rispetto dei criteri e degli indirizzi del Praf in ogni Provincia, l’effettiva attuazione della gestione su tutto il territorio comprese le aree in divieto di caccia, il coerente svolgimento da parte degli ATC del ruolo e delle competenze loro affidati.
Le norme regionali (Legge e regolamenti) ed il Praf delineano uno scenario che, accanto alla sottolineatura di priorità quali l’urgenza di riportare rapidamente a densità sostenibili la presenza degli ungulati, propone opportunità nuove e qualificanti per il mondo venatorio e per le aziende agricole, individuati come possibili primari protagonisti di forme originali di gestione che rendano attività agricola e faunistico-venatoria sinergiche e reciprocamente utili, per soddisfare le aspettative dei diretti interessati e, di conseguenza, l’interesse della società ad un ambiente equilibrato e produttivo.
Coldiretti e Federcaccia della Toscana, che hanno fortemente contribuito a costruire questo quadro normativo e programmatico in un clima di collaborazione e con proposte di sostanziale convergenza, si pongono con eguale comune intento di fronte alle prossime imminenti scadenze del rinnovo dei Comitati degli ATC, della elaborazione dei Piani Provinciali, della attuazione delle politiche gestionali conseguenti.
Convengono pertanto di mantenere e consolidare il metodo di consultazione in atto da tempo fra le direzioni regionali e di concordare fin dai prossimi giorni incontri fra i rispettivi organismi dirigenti provinciali per esaminare le problematiche connesse alle suddette scadenze ed elaborare proposte da presentare e sostenere unitariamente.
Convengono altresì, nella consapevolezza della necessità di dare risposte immediate alle situazioni critiche per i danneggiamenti all’agricoltura ad opera degli ungulati, di operare da subito affinché gli organi competenti (Province ed ATC) mettano a punto meccanismi che consentano loro di organizzare, secondo i modi ed i tempi disposti dalla Legge e dal Praf, gli interventi di controllo da parte dei soggetti abilitati.
Nel contesto del percorso che si svilupperà nei prossimi mesi e che – con la nomina dei nuovi Comitati ATC e la definitiva approvazione dei Piani – vedrà l’avvio compiuto della fase attuativa, restano di attualità ed assumono nuova speciale rilevanza i temi delle risorse finanziarie per la gestione e del quadro normativo nazionale.
Coldiretti e Federcaccia della Toscana concordano sulla necessità di maggiori risorse da investire sul territorio per la realizzazione dei programmi, rilevando come – pur con l’introduzione di tutti i possibili accorgimenti per un loro sempre più oculato e razionale utilizzo – quelle attualmente disponibili non siano sufficienti.
E’ urgente e non più procrastinabile una azione decisa e risolutiva per rivendicare dallo Stato il rispetto della Legge Finanziaria 2001, inapplicata, che dispone il ristorno alle Regioni, a decorrere dal 2004, del 50% dei proventi delle tasse di concessione governativa. Va avviata inoltre una riflessione sull’entità delle quote di iscrizione agli ATC, che risultano immutate da oltre un quindicennio Vicende recenti e tutt’ora in corso, inoltre, in ordine alla legittimità costituzionale degli atti regionali in materia di modalità e tempi del prelievo venatorio, in particolare per quanto riguarda la caccia agli ungulati, ripropongono l’urgenza di una rivisitazione puntuale della L. 157/92, attraverso la quale si chiarisca inequivocabilmente la esclusiva competenza delle Regioni nelle scelte – all’interno della competenza primaria dello Stato sulla tutela dell’ambiente e dell’ecosistema – di carattere gestionale della materia faunistico venatoria, non essendo più tollerabile che divieti e prescrizioni astratti e generalizzanti (è il caso della caccia con la neve o dei tempi e delle modalità di caccia agli ungulati) ostacolino od impediscano la realizzazione di piani di gestione e prelievo tecnicamente inattaccabili ed indispensabili a conseguire gli obbiettivi fondamentali dell’equilibrio faunistico ed ambientale, della difesa delle produzioni e della biodiversità sul territorio, della salute e della sicurezza.
Coldiretti e Federcaccia della Toscana si impegnano, in proposito, a lavorare alla elaborazione di un testo di riforma della 157/92, ricercando le più ampie convergenze fra tutte le componenti sociali disponibili, da sottoporre alle forze politiche ed alle Istituzioni regionali della Toscana con la richiesta di promuovere intese con altre Regioni per arrivare alla presentazione, con la sottoscrizione di cinque Consigli Regionali, al Parlamento.
Coldiretti e Federcaccia della Toscana intendono, promuovendo a tutti i livelli azioni comuni ed alleanze ove possibile più estese, accrescere e qualificare il contributo delle due organizzazioni di settore maggiormente rappresentative alla realizzazione degli obbiettivi e delle finalità della nuova normativa regionale, che sancisce fra i presupposti fondamentali, come gli “Indirizzi” opportunamente ricordano, la progressiva integrazione della programmazione e della gestione faunistico-venatoria nelle politiche complessive di governo del territorio, la visione unitaria del territorio rurale, il ruolo della gestione faunistica per il rilancio dell’economia agricola. Un intento che implica grande e rinnovata attenzione all’insieme delle situazioni che interessano il territorio Toscano, le sue destinazioni, la gestione e l’utilizzo delle sue risorse.
Particolare riguardo, in questo senso, merita la condizione delle aree protette e dei Parchi, non solo regionali ma anche nazionali, con una indispensabile verifica dei risultati conseguiti e della sostenibilità delle attuali modalità di gestione, a partire dalla gestione faunistica.
Su queste basi e su queste premesse, Coldiretti e Federcaccia della Toscana intendono procedere, operando da subito sulle questioni già affrontate nel presente documento ed impegnando i propri organi dirigenti ad estendere ed approfondire materie e prospettive di iniziative comuni.
Federcaccia Toscana – Coldiretti Toscana