“La delibera che la Regione Puglia ha approvato oggi in pratica ha adeguato il calendario venatorio al parere ISPRA con limitazioni sulle date di chiusura di alcune specie, tra cui lepre, fagiano, beccaccia e turdidi. Sono contento per la possibilità per i cacciatori pugliesi di tornare a esercitare la loro passione in attesa della discussione del ricorso davanti al Consiglio di Stato, ma dissento totalmente sulla delibera e su quello che sottintende ovvero, di fatto, la giustezza delle ragioni dell’Istituto. Quello che oggi ci ha dato la politica è un cioccolatino ripieno al veleno.
La Puglia è una di quelle regioni dove Federcaccia e i suoi Uffici tecnici hanno raccolto più dati relativi alla fauna, in particolare migratoria e quelle posizioni ISPRA sono smentite dai fatti. È evidentemente prevalsa la ‘politica’ sulla scienza, l’ideologia sugli studi e le ricerche! È una brutta giornata e un pessimo segnale, ma i nostri avversari sappiano che non abbiamo nessuna intenzione di arrenderci e accettare questo stato di cose”. Queste le parole del presidente nazionale Federcaccia Massimo Buconi sulla a dir poco incredibile decisione della Giunta pugliese, che ha di fatto smentito se stessa e gettato alle ortiche il risultato riportato davanti al TAR solo pochi giorni fa, mettendo a rischio anche il prossimo appuntamento al CdS.
“Ho seguito praticamente in diretta quanto è accaduto grazie alla presenza in Regione del consigliere di presidenza Mario Basile e degli altri dirigenti pugliesi a partire da questa mattina – aggiunge Buconi – Non posso che concordare con lui quando afferma che di fatto la Regione ha svenduto la caccia e i cacciatori al mondo ambientalista, soprattutto perché recepire il parere ISPRA come fosse vincolante significa tornare indietro di dieci anni e compromettere il futuro venatorio non solo in Puglia ma nel resto d’Italia.
Risibile la giustificazione che questa delibera, così fatta, serva a fare andare a caccia i colleghi pugliesi. L’ultimo decreto del Consiglio di Stato ha chiarito che l’annullamento del calendario venatorio riguarda solo la parte oggetto di giudizio, come è stato chiarito anche dagli avvocati Bruni e Orlandini che ci assistono in questa causa. È chiaro che la delibera di oggi è un atto politico contro il mondo venatorio e a favore del mondo ambientalista. Ma non sarà facile mettere a tacere le nostre ragioni” – ha concluso il presidente nazionale Federcaccia.
È l’ennesima prova che l’attuale politica remi vergognosamente contro noi cacciatori. Xò, nessuno ha il coraggio di chiuderla la caccia (xké I soldi fanno comodo a tutti). Speriamo solo si voti presto. Poi se ne accorgeranno cosa sanno fare i cacciatori e le loro famiglie ed i loro amici.