Un caso unico in Europa
Le due associazioni lavorano ad un progetto per “monitorare” i branchi fornendo alle istituzioni uno strumento scientifico, realistico ed oggettivo in vista dei futuri piani di gestione della specie. A Vernio partecipatissimo incontro promosso da Federcaccia e Coldiretti Toscana. Il massimo studioso Apollonio (Università di Sassari): “Italia caso unico in Europa”. Agricoltori e cacciatori insieme per sostenere la necessità di avviare il monitoraggio del lupo in Toscana. Il lupo non è più una specie in estinzione ed il suo declassamento da parte dell’Europa apre alla possibilità, per gli Stati e le regioni, di valutare, elaborare e proporre un piano di gestione laddove la sua presenza sia diventata problematica e di conflitto. Si è concluso con grande partecipazione il convegno “Gestione del lupo: una necessità per attenuare i conflitti sociali”, organizzato da Federcaccia Toscana-UCT e Coldiretti Toscana, con il patrocinio del Comune di Vernio. Oltre 200 persone, tra cacciatori, agricoltori, allevatori e cittadini, hanno partecipato all’evento, sottolineando l’interesse e la rilevanza del tema al centro. L’incontro ha visto anche la partecipazione di numerosi tecnici, rappresentanti istituzionali e forze dell’ordine, accomunati dalla volontà di affrontare la questione e le problematiche legate alla gestione della specie in Toscana.
Censimento e stima
Chiara la volontà da parte delle due Associazioni di proseguire nella direzione della realizzazione di un importante progetto per censire e stimare in maniera scientificamente corretta la presenza del lupo in Toscana, per consentire una futura corretta gestione della specie. Un progetto inclusivo aperto, pronto ad accogliere altri partecipanti, come Associazioni di categoria, A.T.C. e Istituzioni. Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Toscana, ha aperto i lavori, introducendo il tema centrale del convegno. Il moderatore dell’evento ha sottolineato la necessità di sviluppare soluzioni concrete che possano garantire la sostenibilità della presenza del lupo sul territorio, tenendo conto delle esigenze delle imprese agricole in particolare degli allevatori, e delle comunità locali. Maria Lucarini, Sindaca di Vernio, ha portato i saluti istituzionali, evidenziando l’importanza di trovare un equilibrio tra la protezione della fauna e la tutela degli interessi dei cittadini che vivono e lavorano nei territori interessati dalla presenza del lupo, come la Val Bisenzio.
Collaborazione storica
Marco Salvadori, Presidente regionale di Federcaccia Toscana-UCT e Vicepresidente Nazionale Federcaccia, nel primo intervento programmato della serata, ha rimarcato l’importanza di una collaborazione storica tra Federcaccia Toscana-UCT e Coldiretti in Toscana, sottolineando come le due Associazioni siano tra le più rappresentative a livello regionale e nazionale. “Ogni iniziativa portata avanti congiuntamente – ha affermato Salvadori – non potrà che avere una maggiore e più efficace risonanza, sia nei confronti delle Istituzioni che dell’opinione pubblica. La gestione della specie non può più essere rimandata. Il recente declassamento del lupo da parte della Comunità Europea, da specie particolarmente protetta a protetta, apre nuove possibilità che potrebbero portare alla gestione e anche al controllo della specie”. Salvadori ha poi precisato che “i cacciatori non sono interessati alla caccia al lupo, ma ad una gestione complessiva corretta della fauna e alla tutela della biodiversità. Abbiamo cercato attivamente il coinvolgimento degli ATC toscani per dare il via al più presto alle prime fasi sul campo del progetto”.
Un momento di riflessione
Letizia Cesani, Presidente regionale di Coldiretti Toscana, nel proseguo dei lavori ha sottolineato l’importanza di questo convegno come momento di riflessione e di aggiornamento sul progetto avviato un anno fa con la firma di un protocollo d’intesa sul monitoraggio del lupo tra le due Associazioni. “E’ un obiettivo che condividiamo con Federcaccia Toscana-UCT nato dall’esigenza di dare risposte ai nostri soci, ha spiegato Letizia Cesani, Presidente Coldiretti Toscana. I nostri allevamenti subiscono 500 predazioni all’anno. Un numero esorbitante se si pensa al grande sforzo e al sacrificio che gli allevatori fanno per presidiare zone spesso marginali ed interne e garantire la materia prima per produrre le nostre Dop come il pecorino Toscano ed il Pecorino delle Balze Volterrane, prodotti lattiero-caseari di qualità che oggi sono a però rischio proprio per la mancanza di latte causata dalla chiusura delle stalle. A Grosseto le strade si stanno riempiendo di cartelli-lapidi per denunciare il dramma che stanno vivendo. Il lupo è un elemento devastante per i nostri allevamenti e quello che proponiamo, insieme a Federcaccia, è di avviare un monitoraggio serio: è un primo passo per avere un quadro conoscitivo realistico, così da valutare e predisporre un piano gestione della specie e fare chiarezza, per esempio, attraverso la rilevazione, anche sulla presenza di ibridi. Oggi il lupo ha colonizzato anche gli ambienti urbani e vive a pochi chilometri dalle città: non è più un problema per i soli allevatori”.
Incremento della specie
Marco Apollonio, Ordinario dell’Università di Sassari, ha presentato alla platea una esaustiva e dettagliata relazione in cui ha illustrato lo sviluppo e l’incremento della specie del lupo dal dopoguerra ad oggi. Apollonio ha spiegato come l’abbandono degli areali rurali, l’aumento delle foreste e degli ungulati abbiano creato le condizioni ideali per l’espansione della specie. “Dal dopoguerra a oggi, questi cambiamenti hanno favorito un incremento esponenziale della popolazione di lupi”, ha evidenziato. “Tutto ciò, sommato al cambiamento della percezione collettiva nei confronti di questo animale, ha determinato le condizioni favorevoli all’espansione della specie nel nostro Paese”. Secondo Apollonio “gestire il lupo significa valutare attentamente e scientificamente la sua consistenza in determinate aree e decidere quale approccio adottare. In Italia, ad esempio, siamo un caso emblematico con la presenza di lupi che vivono a pochi chilometri dalle nostre città a stretto contatto con i centri abitati”. Il docente universitario ha infine concluso: “Da un punto di vista politico sul lupo si parla sempre di scelte. Nell’Unione Europea venti Paesi applicano norme diverse sul predatore divisi tra chi lo protegge e chi lo abbatte. Il lupo può e deve sicuramente essere gestito con intelligenza, conoscenza e attraverso dati scientifici. Questo progetto di monitoraggio procede in questa direzione. La scelta però è e sarà sempre di carattere politico”.
Periodo di difficoltà
Stefania Saccardi, Vicepresidente della Giunta regionale Toscana, ha affrontato il tema del supporto alla zootecnia, che ogni giorno soffre a causa delle predazioni. “Abbiamo il dovere di sostenere l’allevamento estensivo in Toscana, soprattutto in un periodo di difficoltà accentuato anche dalla presenza di predatori”, ha detto Saccardi, ricordando l’impegno della Regione Toscana nel risarcire gli allevatori per i danni subiti e nel finanziare la prevenzione. “La Toscana non è stata ferma, seguiamo con attenzione gli sviluppi a livello europeo, aiutare le imprese regionali resta per noi una delle prime priorità”. Marco Ciani, Presidente Provinciale Federcaccia UCT di Prato e componente dell’A.T.C. Firenze 4, ha espresso il suo ringraziamento ai cacciatori per essere intervenuti numerosi e per il loro impegno quotidiano nella gestione della fauna e del territorio. “Il problema lupo nelle nostre zone determina difficoltà anche per la gestione faunistico-ambientale delle popolazioni di ungulati locali”, ha spiegato Ciani, sottolineando l’importanza di una gestione equilibrata e condivisa per la tutela del territorio, della caccia e delle attività agricole.
Risposte da trovare
Al termine dei lavori, si è sviluppato un proficuo e costruttivo dibattito, con alcuni interventi da parte dei presenti che hanno arricchito la discussione, contribuendo a delineare le principali problematiche e le possibili soluzioni per la gestione della specie. La partecipazione attiva del pubblico ha evidenziato l’interesse e la volontà di collaborare per trovare risposte concrete e condivise alla sfida rappresentata dalla presenza del lupo. Il convegno ha rappresentato un importante passo in avanti per definire strategie di gestione condivisa della specie, promuovendo un dialogo costruttivo tra le istituzioni, le Associazioni agricole e venatorie, e la comunità scientifica. La collaborazione tra Federcaccia Toscana – UCT e Coldiretti continuerà a essere un pilastro fondamentale per affrontare le sfide legate alla presenza del lupo e alle altre tematiche inerenti la gestione faunistica e la conservazione della biodiversità della Toscana (fonte: FIDC).