È stato pubblicato il calendario venatorio per la stagione venatoria 2022/2023. La buona notizia è che è stata rispettata la legge e forse per la prima volta dalla promulgazione della Legge Regionale nr 26 del 1993 il calendario viene presentato al 15 giugno. Da un lato quindi l’utenza, cioè i cacciatori, può valutarlo con calma, dall’altro, qualora ci fossero ricorsi amministrativi, la Regione Lombardia avrà tutto il tempo per argomentare un eventuale difesa ed eventualmente adeguarsi a quanto disposto dal giudice amministrativo evitando il disastro dello scorso anno, quando la caccia, dopo la prima giornata, venne sospesa fino al 2 ottobre, perché il giorno 1 ottobre cadeva di venerdì. Il calendario promulgato però quest’anno prevede numerose ulteriori limitazioni che stanno creando non poco scontento nel mondo venatorio.
Alcune ce le aspettavamo ed altre sono arrivate come fulmini a ciel sereno. Va detto che ISPRA ha espresso, sia lo scorso anno che nel 2022 dei pareri sul calendario ipotizzato da Regione Lombardia molto drastici, draconiani ci viene da dire, dai quali ci si può discostare argomentando in modo approfondito ma soprattutto convinto. Prendendo in considerazione la fauna migratoria leggiamo che da appostamento fisso sono cacciabili dalla terza domenica di settembre fino alla fine del mese solamente il tordo bottaccio ed il merlo mentre per le altre specie il prelievo parte dal 1 ottobre, e parliamo di cesena, tordo sassello , allodola e quaglia.
Per quest’ultima sarebbe stato più corretto iniziare il prelievo alla terza domenica di settembre e chiuderlo poi anticipatamente, magari fine novembre, giusto per dare una parvenza di logica alla scelta che appare invece solamente punitiva. Per tutti gli anatidi, per la folaga, il porciglione, gazza cornacchia e ghiandaia, fino al 30 settembre compreso, il prelievo può essere esercitato solamente da appostamento, sia esso fisso che temporaneo; anche in questo caso chiederemo spiegazione. Inoltre per tutti gli anatidi il prelievo terminerà il il 20 gennaio e la stessa data di chiusura vale anche per cesena e tordo sassello.
Se la motivazione, soprattutto per la cesena, sono i Key Concept stabiliti da Ispra, come Federcaccia, grazie ad uno studio commissionato all’Università di Milano, abbiamo dimostrato che le date di inizio migrazione sono ben altre da quelle pervicacemente sostenute, senza fondamenti scientifici, dai tecnici dell’Istituto di Ozzano in Emilia. Novità negative anche per la stanziale: fatta la scelta, che condividiamo, di iniziare il prelievo dal 18 di settembre, terza domenica di settembre, leggiamo però che per lepre e starna e pernice rossa il prelievo termina al 30 di novembre e quello del fagiano il 31 dicembre. Sono scelte che possono avere, soprattutto per starna e pernice rossa una scelta gestionale nell’ottica di conservare riproduttori per la stagione venatoria seguente.
Siamo però convinti che quando si parli di gestione non si debba improntare il ragionamento su una imposizione, sul classico prendere o lasciare, ma piuttosto su una condivisione con il mondo venatorio, con le associazioni venatorie che devono avere il compito di trasmettere nuovi concetti e nuovi progetti ai propri associati. Il principio per cui le decisioni sono sempre calate dall’alto è sbagliato nella prospettiva di un obiettivo da raggiungere che vede il coinvolgimento di migliaia di cacciatori. Infine la beccaccia, un tema che ha fatto discutere negli ultimi due anni il mondo venatorio alla luce della modifica della legge regionale che ha visto prolungare il prelievo dello scolopacide fino alla fine di gennaio.
Si era parlato di giorni fissi, di sanzioni importanti, in Consulta provinciale si è dibattuto a fondo l’argomento e da più parti era stato il parere favorevole. Ebbene della beccaccia non si parla nel calendario, forse il tema verrà affrontato nel riduttivo, fatto sta che il tutto ha un po’ il sapore della presa in giro. Sia chiaro un concetto però: con un Piano Faunistico Regionale in fase di realizzazione e la cui approvazione in questa legislazione va perseguita fino all’ultimo, c’è poco da fare i sofisticati. Però c’è modo e modo di affrontare i temi; sappiamo per certo che su questa partita è intervenuto direttamente il titolare della delega alla caccia, l’assessore Fabio Rolfi, per rimediare agli ennesimi pasticci degli uffici. (Fonte FIDC BRESCIA – CACCIAPENSIERI)