Federcaccia Brescia augura a tutti i propri associati e a tutti i dirigenti i migliori auguri di buon Natale e buone feste. La stagione venatoria 2021/2022 oltre che ad essere stata la più funesta in Lombardia da sempre impone all’Associazione e a tutti i suoi dirigenti un cambio di mentalità ed azione. E’ giunto il momento di unire le forze con le altre associazioni venatorie lombarde per poter opporre a tutti gli ostacoli e sfide che troveremo sul nostro cammino sempre maggior autorevolezza e competenza. Oggi ed in futuro la materia venatoria non può più essere affrontata con la buona volontà e con il volontariato.
Noi cacciatori, tutti insieme, dobbiamo trovare le risorse economiche ed intellettuali per affidare alcune incombenze, soprattutto di carattere legale, a professionisti esperti e accreditati che sappiano rispondere colpo su colpo ai continui attacchi che riceviamo. E’ ormai assodato ed evidente che ci sia una cadenza ben precisa nei ricorsi al Tar, nella delegittimazione a mezzo stampa, nell’esercizio di un certo tipo di vigilanza volontaria che ci impone, moralmente ed eticamente, di reagire. E la reazione dovrà avvenire solo ed esclusivamente nella legalità senza cadere nel tranello di azioni scomposte ed umorali che ci metterebbero tutti dalla parte del torto.
I cacciatori in Lombardia sono ancora più di 50.000 e con pochi spiccioli a testa potrebbero mettere in moto una macchina letale per tutti coloro che oggi, in modo strumentale ed alle volte pure incomprensibile ai più, fanno dell’attacco alla caccia un’ossessione. Le associazioni animaliste hanno agito fino ad oggi in modo indisturbato, come un branco di lupi in un gregge indifeso. Ma i cacciatori lombardi, specialmente quelli bresciani e bergamaschi, non sono pecore e dopo un periodo di scoramento, rassegnazione e frustrazione devono trovare la forza di reagire. Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Chi non ha scheletri nell’armadio si faccia avanti. Siamo così sicuri che nel sottobosco animalista non si ci siano zone oscure?
Oggi le associazioni animaliste si vantano ai quattro venti di essere l’ultimo baluardo a protezione della biodiversità, i difensori della Natura, i paladini della giustizia. In nome di questi presunti valori raccolgono fondi ingenti, per esempio attraverso il 5×1.000, che vengono poi spesi per portare guerra al pacifico mondo dei cacciatori. Noi cacciatori ci riteniamo gente onesta, gli animalisti ci dipingono come criminali. Noi cacciatori sappiamo quanto sono severe le leggi italiane per consentire ad un cittadino di poter detenere il porto d’armi, per gli animalisti siamo i campioni dell’illegalità. Noi cacciatori conosciamo il significato della parola “beneficienza” , “volontariato”, cerchiamo di interpretare al meglio il nostro ruolo nella società, per gli animalisti siamo solamente dei dissennati egoisti.
A fronte di questa continua azione di discredito del mondo venatorio i cacciatori non hanno mai opposto nulla se non il lavoro quotidiano, nelle sezioni comunali piccole o grandi che siano, e nelle sezioni provinciali. Ma tutto questo nostro impegno non ha pagato, o meglio, non paga abbastanza. Se da un lato infatti è naufragato miseramente l’ennesimo tentativo di indire un referendum che abolisse la caccia, dall’altro notiamo un allontanamento delle istituzioni e della politica dal nostro mondo. Certo i nostri numeri sono diminuiti, forse elettoralmente non siamo più così interessanti, ma rimaniamo una categoria trasversale in grado di poter dispiegare una grande energia di menti brillanti e di risorse economiche. Cogliamo questa occasione, forse l’ultima, per provare a dare un’inversione di rotta.
I cacciatori si sono adeguati ai tempi, e chi non l’ha fatto sarà obbligato a farlo, adesso si devono adeguare alle nuove regole di ingaggio con i nostri avversari, siano essi le associazioni animaliste che parte di una burocrazia pubblica ormai fuori controllo anche per gli amministratori democraticamente eletti. Non ci interessa essere sopra le leggi ma ci interessa che le leggi siano applicate in modo corretto. Le Associazioni venatorie lombarde sono in grande maggioranza d’accordo su questo passaggio che si concretizzerà per il nuovo anno. Federcaccia Brescia sarà protagonista come sempre ed i nostri associati devono avere la certezza, la fiducia che nessuno tra noi dirigenti si è rassegnato. Lavoreranno per noi i migliori avvocati italiani, i massimi esperti nella materia faunistica, le più accreditate società di indagine patrimoniali. Non è ancora giunto il tempo di ammainare la nostra passione, di cedere all’inciviltà e alla violenza di qualcuno.
Un grande statista soleva ripetere “..non maltrattare a metà il tuo nemico..” e noi nella legalità da qui ripartiremo. Gli Uffici di Federcaccia Provinciale di via Bazoli ririmarranno chiusi dal 24 dicembre al 7 gennaio compresi. Per ogni eventualità comunque i presidenti potranno contattare il proprio rappresentante di raggruppamento che saprà poi raggiungere i diretti interessati. Rinnoviamo gli auguri di Buon Natale e buone feste a tutti i nostri associati, a tutti i nostri presidenti di sezione e a tutti i dirigenti provinciali che continuano a rendere grande la famiglia di Federcaccia Brescia. Nessun cenno di risposta da Regione Lombardia in merito alla richiesta di incontro per la problematica relativa agli anellini dei richiami vivi. Siano giunti alla 6 settimana di silenzio da parte dei funzionari di Milano.