Federcaccia Brescia ha commentato l’argomento “referendum” e il possibile nuovo quorum. Ecco cosa ha scritto l’associazione provinciale: “Torna ad agitare le notti di migliaia di cacciatori italiani lo spettro del referendum. La Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati ha infatti approvato una serie di emendamenti che prevedono l’abbassamento del quorum dei votanti dal cinquanta per cento più uno degli aventi diritto al venticinque per cento più uno, sempre degli aventi diritto. Non è difficile immaginare una iattura peggiore di questa per il mondo venatorio se la norma nazionale dovesse essere modificata in questi termini.ù
Non stiamo solamente parlando in veste di cacciatori ma anche di cittadini; tutta una serie di argomenti verrebbe messa in balia degli umori di una percentuale minoritaria di cittadini elettori. Ci si potrebbe obbiettare che i cittadini hanno tutti, costituzionalmente il diritto-dovere di votare ma sappiamo bene, per esperienza maturata negli anni, che solamente se interessati in prima persona dall’argomento gli elettori si recano alle urne. E’ evidente quindi che per argomenti secondari in pochi si recherebbero al voto lasciando solamente a pochi la decisione.
Non solo la caccia, ma molti argomenti legati all’agricoltura, alla salute, pensiamo ai vaccini, all’economia, l’energia e la mobilità, all’ambiente, per non parlare delle infrastrutture, verrebbero affrontati con la superficialità di chi sa essere solamente abolizionista. Crediamo che la parte coerente degli italiani, dell’associazionismo che tanto pesa in nel nostro Paese dovrebbe sollecitare oggi, non domani, i propri rappresentanti politici per scongiurare questa deriva demagogica. Oggi servono approfondimenti e conoscenza, non colpi di testa! Servono persone preparate che sappiano ascoltare, conoscere, capire e decidere nell’interesse di tutti e non solo di chi è capace di fare la voce più grossa”.